Due ore al buio, sotto la pioggia, con l'angoscia che monta ad ogni fotogramma e che non smentisce nessuna delle fosche previsioni che si addensano sul capo dei protagonisti dall'inizio alla tragicissima fine. Detto così Mal Nascida (Sotto una cattiva stella), presentato nella sezione Orizzonti, sembrerebbe un dramma fosco senza speranza e senza sollievo alcuno. E in effetti è esattamente così. Ciononostante il film di Joao Canijo ha nelle prove degli attori e in alcune scene madri che sembrano girate quasi in tempo reale, degli indiscutibili punti di forza. La bravura del regista, già assistente di Wim Wenders, risiede proprio nella sapienza nel dirigere i protagonisti ad una recitazione sempre al limite. Anabela Moreira, Marcia Breia, Fernando Luis e Gonçalo Waddington delineano con asciuttezza gli aspetti più torbidi della provincia portoghese dove si annidano drammi  e tragedie. L'incesto e il tradimento che stanno alla base del dramma vissuto dalla famiglia si spandono sul film come una enorme macchia nera che tutto travolge e corrompe. Non esiste salvezza, non c'è via di scampo e anche la fuga non riesce ad emancipare i protagonisti da una maledizione che sembra legata inestricabilmente al loro destino. I riferimenti del regista sono legati chiaramente alla tragedia classica, ma tutto risulta calato con misura in una realtà odierna che quegli stessi drammi sembra quotidianamente reinventare e aggiornare.