A Skopje, in Macedonia, Vele lavora come meccanico in un deposito ferroviario, ma lo stipendio è un miraggio e il padre malato di cancro ai polmoni ha bisogno di farmaci molto costosi per alleviare il dolore. Un giorno, tuttavia, il giovane entra in possesso di un pacchetto di marijuana nascosto all’interno di un vagone; grazie all’erba, Vele confeziona una torta per il genitore il quale, giorno dopo giorno, comincia inspiegabilmente a migliorare. La fama di guaritore di Vele comincia a diffondersi ben presto oltre i confini del quartiere dando vita a situazioni equivoche, ma sia la polizia che la criminalità sono sulle tracce dell’erba scomparsa.

La commedia sgangherata di Gjorce Stavreski si mantiene in precario equilibrio tra ambizioni autoriali, evidenti soprattutto nello sforzo di descrizione del contesto sociale di una Macedonia economicamente e socialmente fragile, e un tono leggero che non sempre riesce a essere incisivo come vorrebbe. E pensare che oltre mezzo secolo fa, con spunti tanto lievi e sulla medesima ambizione di fondere umorismo e sguardo critico, la commedia all’italiana sfornava capolavori di sana cattiveria con una facilità che oggi appare quasi miracolosa.