Prendersi una breve evasione da renne e babbi natali assortiti, almeno al cinema, quest'anno si può. In verità non servono motivazioni per appassionarsi alla grande avventura animata in 3D del piccolo Sammy, vivace tartaruga marina che vuole conoscere il mondo intero. Rotto l'uovo insieme a decine di consimili su una spiaggia della California nel 1959, Sammy capisce subito l'importanza di cavarsela da soli (ma la lealtà di un amico vero si rivelerà indispensabile) e della fortuna, che lo salverà spesso in extremis da situazioni apparentemente senza via di fuga.
Molti i punti in comune di questa piccola fiaba moderna con il documentario firmato da Nick Stringer nel 2009, L'incredibile viaggio della tartaruga: medesima struttura circolare e grande rilevanza alla meravigliosa diversità dei più disparati luoghi del pianeta. L'originalità della storia (sceneggiata da Domonic Paris da un'idea sua e del regista Ben Stassen) è tutta nello sfruttare la longevità delle testuggini per raccontare uno stralcio - ampio mezzo secolo - dello schizofrenico rapporto che lega l'uomo alla natura. Certo, tutto è molto semplificato e talvolta gli oceani sembrano non più grandi di una piscina comunale, vista la frequenza degli incontri tra vecchie conoscenze; nulla però che non si sia già visto in Alla ricerca di Nemo, di cui peraltro il film ricalca la spinta narrativa. Il nostro piccolo eroe verde perlustra infatti le profondità oceaniche per ritrovare la bella Shelly, conosciuta in condizioni estreme e perduta di vista tra i flutti troppo in fretta. Durante la lunga ricerca Sammy avrà vari contatti con gli umani, in continua battaglia tra loro per la conquista di oceani, spiagge e fauna marina. Sammy, che dal primo incontro con una giovane hippie - avvenuto nel 1968 - porta dipinto sulla corazza il simbolo della pace, è a tutti gli effetti emblema (soprav)vivente di quel che rischiamo di perdere. Prodotto dalla belga nWave Pictures, di cui Stassen è co-fondatore, Le avventure di Sammy - in sala dal 22 dicembre con Eagle - ha un pubblico naturale in famiglie e bambini di ogni età, grazie all'innata simpatia di protagonista e comprimari, tra cui un sorprendente gattone di nome Fluffy e l'entusiasta tartaruga Ray. Decisamente ammiccante ai più grandi la variegata colonna sonora, che mescola i Mamas & Papas, Michael Jackson e Mika a seconda dell'epoca in cui ci troviamo, evitando di appesantire l'inevitabile (ma non scontato) trionfo di buoni sentimenti.