L'adolescente Juno MacGuff (Ellen Page, rivelazione dell'anno) è rimasta incinta del suo compagno di scuola Paulie Bleeker (Michael Cera). Supportata da genitori comprensivi, la 15enne pensa di donare il nascituro a Vanessa (Jennifer Garner) e Mark (Jason Bateman), che non possono avere figli. La gravidanza segna il cammino di Juno e Paulie verso l'età adulta, e contemporaneamente fa barcollare la coppia borghese.
Vincitore della Festa di Roma, pluricandidato a Golden Globes e Oscar, dove l'esordiente Diablo Cody ha preso la statuetta per la sceneggiatura originale, Juno è l'opera seconda di Jason Reitman, figlio d'arte (Ivan, regista di Ghostbusters) e già acclamato per Thank You for Smoking. Costruito come le strisce dei fumetti intorno alla formazione della protagonista, ha negli strepitosi dialoghi dell'ex stripper Cody e nella freschezza recitativa della Page i punti di forza. Non si tratta di capolavoro, ma il suo acre umorismo, un'adolescenza raccontata senza filtri - il linguaggio spregiudicato, gli (im)prevedibili gusti musicali e cinematografici - e la regia fluida di Reitman ne fanno il campione dei teen-movie recentemente sorti nella "terra di nessuno" tra Sundance, MTV e indie. Non è poco, e se ne sono accorti pure in patria: con 140 milioni di dollari al box office Usa ha stracciato i Coen, Il petroliere e altri titoli blasonati. Beata - e disinvolta - giovinezza…