Poderoso, serrato e informatissimo documentario sulla bolla finanziaria scoppiata nel 2008 e ancora tragicamente attiva: è il doc-shock Inside Job, diretto da Charles Ferguson, narrato da Matt Damon e presentato fuori competizione sulla Croisette. Prima inchiesta filmata sulla crisi, parte e chiude sull'Islanda, triste avvisaglia di quel che sarebbe stato globalmente, e in mezzo centra quel che il sequel Wall Street – Il denaro non dorme mai di Oliver Stone ha lasciato in colpevole fuoricampo: sbattuto con le spalle al muro è il gotha finanziario degli States, da Lehman a Goldman Sachs, dall'amministrazione Bush ai lobbisti, passando per il conflitto d'interesse dei vari professoroni di Harvard & Co., pronti, dietro lauto compenso, a certificare sana e robusta costituzione economica laddove questa non c'è.
Che dire, anche l'originale Gordon Gekko, non quello riveduto e corretto 23 anni dopo, tremerebbe di fronte a imprese come quelle dei piani alti di Goldman, che vendevano spazzatura ai propri clienti e poi scommettevano sul loro fallimento... Ma davvero Ferguson non risparmia nessuno: dopo Bush e il suo Hank Paulson, alla sbarra finisce Obama, colpevole di non aver intrapreso le necessarie riforme anti greed e di aver voluto nella stanza dei bottoni gente come Timothy Geithner e Larry Summers, ovvero i nomi e i cognomi responsabili del crac. Yes They Can...