Chainsaw man – Il film: La storia di Reze è il lungometraggio che prosegue la vicende della serie animata tratta dal manga omonimo di Tatsuki Fujimoto. Estremo, grottesco e visivamente dirompente, questo anime non solo è un'esperienza imperdibile per gli amanti del genere e i fan delle vicende del protagonista, Denji, ma meriterebbe una possibilità anche da parte di chi non mastica i prodotti nipponici.

Siamo nel pieno del solco tradizionale giapponese, almeno nelle premesse. In un mondo popolato da demoni, Denji lavora come Devil Hunter al soldo della Yakuza, per ripagare i debiti dei suoi genitori. Un giorno, però, è tradito e ucciso dalla stessa organizzazione criminale: in punto di morte, il ragazzo stringe un patto col suo cane Pochita, in verità il Demone Motosega, e i due si fondono dando vita al Demone Motosega, per l'appunto il Chainsaw Man del titolo.

Come avrete intuito, pur attingendo a piene mani da una tradizione ricchissima, che ha visto susseguirsi eroi e antieroi come il Devilman di Go Nagai o il più recente Demon Slayer, l'anime tratto dal manga di Tatsuki Fujimoto si distingue per un elemento molto interessante. I demoni, infatti, non solo si manifestano apertamente per flagellare un'umanità impotente, in un contesto che ricorda il filone dei kaiju, ma nascono e, in alcuni casi, si incarnano come manifestazione fisica delle nostre paure.

Denji, così, si troverà catapultato in una lotta feroce per la sopravvivenza, richiamando il suo alter ego tirando una cordicella che gli spunta dal petto e trasformandosi in un demoni dalle braccia e dalla testa a forma di motosega, in un processo doloroso come nemmeno il buon Tekkaman poteva vantare e dovendo ancora imparare a maneggiare un potere che potrebbe rivelare diverse sorprese.

La storia di Reze prosegue la stagione seriale animata: dopo un lungo preambolo nel quale sono presentati personaggi noti ai fan, ma ben inseriti anche per chi dovesse approcciare per la prima volta questo prodotto, la storia pone sulla strada del protagonista una giovane, che precipiterà Denji nei turbamenti dell'amore. E in ben altro. Chainsaw Man è una meraviglia per gli occhi e per le orecchie.

La colonna sonora è forse il primo elemento a palesarsi nella sua bellezza. Innovativa e trasversale nelle sonorità e nei generi, non solo fa da commento a ogni snodo della trama, ma riesce a stupire nella capacità di fondere, come per il protagonista, stili e richiami, dal metal industrial fino al jazz e al piano solo più malinconico e intimista.

Allo stesso modo, l'impatto visivo e semplicemente travolgente. Dopo il prologo in bianco e nero, che richiama apertamente le tavole di un manga, Chainsaw Man alterna disegni puliti e ben animati a frenetiche sequenze di combattimenti, dove volti e corpi si deformano ed esplodono in moltitudini di colori esagerati.

Violento e romantico, Chainsaw man – Il film: la storia di Reze getta nuova luce sull'universo costruito intorno alla parabola di Denji, al pari di altrettante domande e di colpi di scena. Più di ogni altra considerazione, getta un nuovo parametro per gli amanti degli anime.