Guai a dargli del preistorico! A spasso con i dinosauri scongela il filone giurassico dall'era glaciale in cui rischiava di restare ibernato. Vent'anni dopo Spielberg (Jurrasic Park, 1993), i nostri antenati – che avevano messo lo zampone su un'infinita di operazioni tutte uguali – portano il muso fuori dal museo in un'avventura 3D, che combina narrazione formato famiglia e documentario.
Tratto da Walking with Dinosaurs, il programma più costoso nella storia della BBC (18 miliardi di lire nel 1999), A spasso con i dinosauri offre agli spettatori un ritratto realistico di come doveva essere la Terra 65 milioni di anni fa. Inoltre, grazie alle recenti scoperte nel campo della paleontologia, i “dino” ci vengono mostrati con maggiore precisione, realizzati in CG ma calati in un habitat naturale simile a quello preistorico (riprese effettuate in una zona disabitata dell' Arizona).
Il verismo delle riprese e l'immersione garantita dal 3D sono i veri punti di forza di un film che per il resto guarda indietro, e racconta un'altra innocua storia di formazione (protagonista un piccolo pachinosauro).
Nessuna evoluzione è possibile senza raffronto con il passato.