TUTTA LA CITTA' CANTA

ITALIA 1943
Un maestro di scuola è tenuto sotto la rigida tutela di due sue zie che lo umiliano continuamente. Inaspettatamente giunge la notizia della morte di un danaroso parente che lascia erede universale il timido maestrino. Questi si reca in città per prendere possesso dei suoi averi costituiti da una compagnia di riviste per la quali il suo defunto parente aveva speso tutti i suoi averi. Il povero giovanotto che credeva di possedere ricche miniere, si dà il bel tempo con le artiste della compagnia, che frattanto si trasferisce nel paesino dove egli insegna provocando grande scandalo e dando luogo ad una serie di equivoci. Alla fine il giovane si ribella alla tutela delle zie e si unisce alla compagnia di artisti.
SCHEDA FILM

Regia: Riccardo Freda

Attori: Nino Taranto - Maestro Elementare, Nanda Primavera - La Zia, Maria Pia Arcangeli - L'Altra Zia, Vivi Gioi - La Soubrette, Natalino Otto - Il Cantante, Fedele Gentile, Piero Carnabuci, Angelo Calabrese, Alfredo Tupini, Vittorio Bonos - Uno Del Trio Comico, Gigi Bonos - Uno Del Trio Comico, Alberto Semprini, Gianni Bonos - Uno Del Trio Comico, Leonilde Montesi, Erminio Nazzaro, Guido Riccioli, Umberto Silvestri, Edoardo Toniolo, Giuseppe Addobbati - Il Direttore, Gorni Kramer

Soggetto: Vittorio Metz, Steno , Marcello Marchesi, Riccardo Freda

Sceneggiatura: Riccardo Freda, Vittorio Metz, Marcello Marchesi, Steno

Fotografia: Tony Frenguelli

Musiche: Gino Filippini, Giovanni D'Anzi, Gorni Kramer, Oscar De Mejo

Montaggio: Riccardo Freda

Scenografia: Savino Fino

Costumi: Angela Freda

Durata: 77

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: APPIA - LITTORIA - SAFIR - ICI

Distribuzione: EFFEBI

NOTE
TRA GLI INTERPRETI PARTECIPANO ANCHE LE ORCHESTRE DI GORNI KRAMER E ALBERTO SEMPRINI
COLLABORAZIONE AL SOGGETTO E ALLA SCENEGGIATURA: FEDERICO FELLINI (NON ACCREDITATO).
CRITICA
"Film rivelatore e sintomatico, sia pure sul piano più basso della gerarchia dei valori cinematografici, di quello spirito "littorio" che - pur infestando tutta la vita del paese capillarmente - si distinse ed eccelse nel mondo della cosidetta industria cinematografica italiana. [...] Qui, dati i tempi calamitosi in cui fu "ordinato", si fa dell'umorismo (si diceva così!); ma i cervelli ideatori e le idee motrici sono sempre quelle. E' sempre quelle sono le coscienze dei responsabili. [...] A conclusione dell'esame artistico e morale del film possiamo apporre a mo' di epitaffio una definizione schiettamente romana: (è una vassallata)". (Piesse, "Il Quotidiano", 21/8/1945).