Sin City

Estetica soverchiante a scapito dei contenuti. Il fumetto noir di Miller lascia perplessi al festival di Cannes

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USA 2005
Sullo sfondo della violenta e oscura Sin City si intrecciano diverse storie: Marv, un killer indistruttibile, è pronto a tutto pur di vendicare la morte di Goldie, l'unica donna che nella sua vita è riuscita a fargli provare un po' d'amore e che è stata uccisa mentre dormiva accanto a lui; John Hartigan, un poliziotto in procinto di andare in pensione accusato di un omicidio che non ha commesso e che ha promesso di proteggere la giovane Nancy dalle grinfie di un criminale pedofilo; Dwight, un ex-fotografo alle prese con Jackie Boy, un poliziotto violento che minaccia Shellei, la cameriera di cui Dwight è innamorato, la bella prostituta Gail e le altre ragazze della Città Vecchia...
SCHEDA FILM

Regia: Frank Miller, Robert Rodriguez

Attori: Jessica Alba - Nancy Callahan, Rosario Dawson - Gail, Elijah Wood - Kevin, Bruce Willis - John Hartigan, Benicio Del Toro - Jack Rafferty, Michael Clarke Duncan - Manute, Carla Gugino - Lucille, Josh Hartnett - L'uomo, Michael Madsen - Bob, Jaime King - Goldie/Wendy, Brittany Murphy - Shellie, Clive Owen - Dwight, Mickey Rourke - Marv, Nick Stahl - Junior/Bastardo giallo, Marley Shelton - Il Cliente, Arie Verveen - Murphy, Chelsea Bulte - Cameriera, Tommy Nix - Weevil, Alexis Bledel - Becky, Devon Aoki - Miho, Ken Thomas - Bozo, Chris Warner - Bozo, Scott Teeters - Lenny/Benny, Katherine Willis - Infermiera, Natalie Hess - La ragazza della città vecchia, Penny Drake - La ragazza della città vecchia, Makenzie Vega - Nancy da piccola, Jason Douglas - Sicario, Greg Ingram - Buttafuori, Ethan Maniquis - Bozo, Rick Gomez - Sig. Shlubb, Rutger Hauer - Cardinale Roark, Jason McDonald - Ronnie, Frank Miller - Sacerdote, Sherrell Murphy-Ramos - Molly Prince, Jeff Schwan - Tommy, Jude Ciccolella - Commissario Liebowitz

Soggetto: Frank Miller

Sceneggiatura: Frank Miller, Robert Rodriguez

Fotografia: Robert Rodriguez

Musiche: Robert Rodriguez, Graeme Revell, John Debney

Montaggio: Robert Rodriguez

Scenografia: Jeanette Scott

Effetti: John McLeod, Thierry Delattre, Daniel Leduc, Robert Rodriguez, K.N.B. Effects Group, CafeFX, The Orphanage, Hybride Technologies

Collaborazione alla regia: Quentin Tarantino - contributo straordinario per la sequenza tratta da "L'occisione del grassone"

Altri titoli:

Frank Miller's Sin City

Durata: 126

Colore: B/N-C

Genere: THRILLER AZIONE FANTASY POLIZIESCO

Specifiche tecniche: SONY CINEALTA HDC-F950, VIDEO (HDTV), 2K/HDCAM SR (1080P/24), 35 MM (FUJI ETERNA-CP 3513DI)/D-CINEMA (1:1.85)

Tratto da: personaggi del fumetto omonimo creati da Frank Miller

Produzione: DIMENSION FILMS, TROUBLEMAKER STUDIOS

Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA

Data uscita: 2005-06-01

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI CANNES (2005).
CRITICA
"Diciamolo subito perché sia chiaro: il fumetto 'Sin City' pardon, la graphic novel del riverito maestro Frank Miller è molto divertente, un capolavoro di grafica e di ironia che vira in chiave pulp mezzo secolo di letteratura hard boiled . Il film 'Sin City' è di una noia lancinante, un concentrato di cattivo gusto e di prosopopea appena rischiarato da qualche guizzo di humour macabro. Eppure il film, tecnicamente prodigioso peraltro, oltre che dal regista Robert Rodriguez è firmato anche da Frank Miller. Di più: non c'è scena, immagine, parola, che non riproduca fedelmente la pagina di Miller, i contrasti cromatici esasperati, i colori vividi e rari dipinti come a mano (labbra scarlatte, abiti vermigli, occhi azzurro cielo, e tutt'intorno la giungla in bianco e nero della metropoli). Ma il problema è proprio questo: ciò che sulla pagina è geniale, sullo schermo è stucchevole o addirittura insopportabile, per ragioni elementari. Il più aggressivo dei fumetti è fatto anche di vuoti, di pause, di cesure, di silenzi. Il cinema invece, specie quello di Rodriguez, da Desperado in poi, accelera, esaspera, riempie tutto di rumore, movimento, parole. Il fumetto si legge, si sfoglia, si contempla. Il film ci salta addosso e non ci molla più." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 maggio 2005)

"A parte il declinante Bruce Willis, Rodridguez ha evitato i divi, limitandosi agli ex, come Mickey Rourke, e ai quasi divi come Benicio Del Toro e Elijah Wood. Gente nota più che famosa, ma anche chi li conosce stenterà a riconoscerli. Willis e del Del Toro a parte, gli altri sono irriconoscibili: sono fattezze e voci nell'originale; pure fattezze dove il film esce doppiato, come da noi. Restate a casa." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 3 giugno 2005)

"Un pulp a dir poco truculento. Alla base una serie di fumetti creati nel 1991 da Frank Miller e ambientati tutti nella 'Sin City' del titolo, e cioè nella 'città del peccato'. Altro che peccato, però! Un orrore difficilmente sostenibile che, passando dalle pagine disegnate con dialoghi affidati ai soliti fumetti, non appena finisce sullo schermo, realistico, palpabile, mette subito a dura prova stomaco e nervi. (...) La regia è di Robert Rodriguez, però affiancato dallo stesso Miller e a un certo momento, anche da Quentin Tarantino. L'impero del Pulp. Che colpisce ancora!" (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 3 giugno 2005)

"Ripetitivo, lunghissimo (2 ore e 3 minuti), il film è forse il massimo tentativo di promuovere il fumetto dopo i tanti esperimenti del genere. Né cartone animato, né live-cartoon, né digitale puro, 'Sin City' è una forma impropria, una poltiglia di carta, pixel e analogico. Un orrore." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 3 giugno 2005)

"Che divertimento. Non tanto (non solo) per il film, ma per l'aspra guerriglia tra gli opposti schieramenti: a Cannes è andata così, adesso tocca al pubblico pagante. Geniale fumetto noir ritagliato sulle avventure grafiche di Frank Miller con la massima fedeltà ovvero noioso e fragoroso show di cinica macelleria? Anche senza aderire al partito di Ponzio Pilato, sarebbe il caso di rispondere sì ad entrambi i quesiti: 'Sin City', dal 1991 serie-culto di fumetti, è diventato infatti un film firmato dallo stesso Miller in coppia con Robert Rodriguez che riprende ogni possibile archetipo del genere e lo stilizza in una miscela putrida e provocatoria, horror e ultraviolenta, ma soprattutto imparagonabile e forse addirittura ingiudicabile (con i consueti parametri del buon gusto medio). (...) Ma all'inesausto tourbillon di criminali e marginali, cannibali e stupratori tocca un valore di puro pretesto nel dedalo estremo, cupo e grottesco della megalopoli che tenta di sopravvivere in una notte perenne e alterna tocchi di colore surreale (sangue giallo, luna blu) secondo le tecniche mentali ereditate da inchiostro e fumetto. Pienamente legittime, quindi, le ripulse di chi si ritrovi a fare un monotono conto delle botte da orbi, dei corpi fatti a pezzi, dei testicoli strappati e dati ai cani che si susseguono nelle "strisce" riprodotte in digitale sullo schermo. Ma ancora più legittimi gli applausi di quanti - fans dell'originale in testa - non aspettandosi cuore, sentimento o positività d'eroi, si lascino trasportare dalle atmosfere visionarie e dalla feroce ironia alla Tarantino di un iperbolico esperimento filmico che non viene per unire, ma per dividere la gente." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 4 giugno 2005)