Fermo con le mani!

ITALIA 1937
Un vagabondo trova finalmente lavoro presso un Istituto di Bellezza. Un giorno, essendo assente la massaggiatrice, si traveste da donna e la sostituisce operando su di una cliente. Ne segue uno scandalo che minaccia i rapporti tra la cliente stessa e l'amico di lei che, presente alla scena, non ha reagito con la dovuta energia. Il vagabondo acconsente, perché l'uomo possa riabilitarsi dinnanzi alla signora, a farsi schiaffeggiare in un pubblico locale dietro compenso pattuito. Ma la baruffa che ne consegue conduce i protagonisti in questura dove il vagabondo, nel dare le proprie generalità, apprende di essere da tempo ricercato come unico erede di un cospicuo patrimonio.
SCHEDA FILM

Regia: Gero Zambuto

Attori: Totò - Toto il vagabondo, Erzi Paal - Eva Frastorny, Franco Coop - Vincenzino, Tina Pica - Giulia la cameriera, Oreste Bilancia - Cav. Battaglia, Miranda Bonansea - La bambina, Cesare Polacco - Capomastro, Luigi Erminio D'Olivo - Direttore d'orchestra, Guglielmo Sinaz - Capocameriere, Alfredo Martinelli - Accompagnatore, Nicola Maldacea - Suggeritore, Giuseppe Pierozzi - Direttore del teatro, Giuseppe Zoppegni, Bruno Calabretta, Adelmo Cocco, Alfredo De Antoni, Yvonne Sandner, Gero Zambuto, Lena Bellocchio

Soggetto: Guglielmo Giannini

Sceneggiatura: Gero Zambuto, Guglielmo Giannini

Fotografia: Otello Martelli

Musiche: Umberto Mancini

Montaggio: Giacinto Solito

Scenografia: Antonio Valente, Nino Maccarones

Durata: 82

Colore: B/N

Genere: COMICO

Produzione: GUSTAVO LOMBARDO PER LA TITANUS

Distribuzione: TITANUS - SKEMA, AVO FILM, AB VIDEO, VIDEOGRAM, RICORDI VIDEO, FONIT CETRA VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI, SIRIO HOME VIDEO, RCS FILMS & TV, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE, L'UNITA' VIDEO

CRITICA
"E' uno dei nostri primi tentativi di film intieramente comici, basati sull'estro umoristico di un attore-maschera. L'attore prescelto è Totò, uno dei nostri più caratteristici e spassosi artisti di varietà. Senonchè la sua trasposizione sullo schermo non mi è parsa per questa volta particolarmente felice. Tuttavia qualche risata riesce a strapparla e, alla fine, una certa facile allegria è diffusa per il film, anche se talvolta una successiva lentezza di ritmo appesantisce le possibilità esilaranti (...)". (Dino Falconi, "Il Popolo d'Italia", del 7.03.1937).