...E venne un uomo

FRANCIA 1965
Sulla traccia delle note personali lasciate nel "Giornale dell'anima" da Papa Giovanni XXIII e riproposte allo spettatore da un personaggio che funge da mediatore, il film presenta ambienti ed episodi di particolare significato della vita del Sommo Pontefice: il Parroco di Sotto il Monte, la madre, il padre, l'ambiente familiare e quello paesano; l'entrata in Seminario, l'ordinazione sacerdotale, il periodo passato a Bergamo come segretario dell'allora Vescovo Mons. Radini-Tedeschi. Quindi i dieci anni vissuti in Bulgaria come visitatore apostolico, gli anni passati in Turchia e Grecia come delegato apostolico, la nunziatura a Parigi, il patriarcato a Venezia, ed, infine, l'elezione al Pontificato.
SCHEDA FILM

Regia: Ermanno Olmi

Attori: Rod Steiger - Il Mediatore, Adolfo Celi - Monsignor Radini Tedeschi, Giorgio Fortunato - Segretario, Ottone Candiani - Il Prete Di Venezia, Alfonso Orlando - Il Curato, Alberto Rossi - Angelo Roncalli A 7 Anni, Giovanni Rossi - Angelo Roncalli A 10 Anni, Fabrizio Rossi - Angelo Roncalli A 4 Anni, Pietro Germi - Padre Di Angelo, Antonio Ruttigni - Don Pietro, Antonio Bertocchi - Zio Zaverno, Rita Bertocchi - Madre Di Angelo

Soggetto: Ermanno Olmi, Vincenzo Labella

Sceneggiatura: Ermanno Olmi, Vincenzo Labella

Fotografia: Piero Portalupi

Musiche: Franco Potenza

Montaggio: Carla Colombo

Scenografia: Ennio Michettoni

Altri titoli:

A man named John

And there came a man

Durata: 86

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO

Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR TECHNICOLOR

Tratto da: ISPIRATI A "IL GIORNALE DELL'ANIMA" DI ANGELO RONCALLI (PAPA GIOVANNI XXIII)

Produzione: VINCENZO LABELLA PER SOL PRODUZIONI (MILANO), HARRY SALTZMAN

Distribuzione: PARAMOUNT

NOTE
TIMONE D'ORO AL XXVI FESTIVAL DI VENEZIA (1965).
ROD STEIGER E' DOPPIATO DA ROMOLO VALLI.
CRITICA
"(...) Il risultato è, più che deludente, ambiguo e difficilmente catalogabile; e il film rimane a mezza strada tra una serie di appunti per un film da farsi e un compiuto spettacolo cinematografico. (...) Un film sbagliato quindi, anche se ricco di intuizioni e di sincera adesione al tema trattato". (G. Rondolino, "Catalogo Bolaffi del Cinema Italiano 1956/1965").