“Non capisco davvero come si possa essere blasfemo nei riguardi di qualcosa che è successo… Puoi dire che un fatto è stato sbagliato o meno, ma non puoi cambiare la storia. Penso che la parola blasfemia in questo caso sia stupida".

J’accuse di Paul Verhoeven, che torna in Concorso a Cannes 74 con il dramma saffico Benedetta, ispirato alla figura della mistica e suora Benedetta Carlini che nel XVI secolo si lega sessualmente a una novizia nel convento di Pescia.

La sessualità è, appunto, della partita, e Virginie Efira, che interpreta Benedetta, non si sottrae: “La sessualità è un argomento interessante. Non ci sono molti registi che sanno come filmarla. Paul Verhoeven l’ha affrontata in modo sorprendente. La nudità non interessa quando non è rappresentata in modo bello, ma non è quello che fa Paul. Ci siamo spogliati dei nostri vestiti gioiosamente”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il regista di Basic Instinct e Showgirls: “In genere, quando le persone fanno sesso, si tolgono i vestiti, quindi rimango sbalordito dal fatto che non si voglia guardare la realtà della vita. Il perché si sia voluto introdurre il puritanesimo, secondo me, è sbagliato”.