"Abbiamo stilato un documento che sottolinea quanto i Festival non siano solamente una vetrina per presentare i film, ma laboratori di cultura che vanno molto al di là del ristretto tempo di durata di un evento. Venezia ha Biennale College, Cannes ha la Cinefondation e l'Atelier, Locarno ha Open Doors e tante altre iniziative, così Rotterdam e via dicendo. Sono luoghi di produzione culturale, di incontro, luoghi di formazione del pubblico, che si pongono obiettivo di far scoprire ai giovani la bellezza dell'arte cinematografica".

Il Direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera ospita altri sette direttori di Festival Internazionali per la serata inaugurale della 77ma edizione: sul palco della Sala Grande, questa sera, Carlo Chatrian (Berlinale), Thierry Frémaux (Festival de Cannes), Lili Hinstin (Festival di Locarno), Vanja Kaludjeric (Rotterdam Film Festival), Karel Och (Karlovy Vary), José Luis Rebordinos (San Sebastian), Tricia Tuttle (London Film Festival) – leggeranno un documento condiviso in cui si riafferma il valore irrinunciabile del cinema, nonché il ruolo e l’importanza dei festival nel sostegno e nella promozione del cinema di tutto il mondo, e di quello europeo in particolare.

Thierry Fremaux - foto Karen Di Paola

"Non sono un profeta, neanche a casa mia", dice Thierry Frémaux. "Quindi non posso prevedere che cosa accadrà nel breve periodo al cinema o alla prossima edizione del Festival di Cannes. Quel che è certo è che prima di ogni cosa dobbiamo capire cosa succederà in generale. Un economista ha detto che al momento ci vorranno almeno tre anni per tornare ai livelli del 2019. Quale sarà la visione del mondo che avrà la società?. Quale sarà la visione del cinema su questo nuovo mondo?"

Gli otto direttori intendono dunque ribadire l’importanza dell’arte cinematografica in segno di solidarietà per l’industria del cinema mondiale duramente colpita dalla pandemia, e dei colleghi costretti a cancellare o a rinviare i loro festival.

Questo il testo del documento condiviso che leggeranno stasera:

"Siamo otto Direttori di festival europei, in simbolica rappresentanza della comunità dei festival di tutto il mondo, riuniti in segno di solidarietà per l’industria del cinema che è stata duramente colpita dalla pandemia, e dei nostri colleghi che sono stati costretti a cancellare o a rinviare i loro festival. Direttori che fanno come noi questo bel mestiere di mostrare i film per accompagnare le opere, gli artisti e i produttori, per far comprendere il risultato del loro lavoro al pubblico e alla critica, e ribadire ogni giorno l’importanza dell’arte cinematografica.

E’ quest’anno eccezionale, questa crisi, questo rimettere in discussione tante cose, che spiega la nostra presenza qui, oggi, e il nostro comune desiderio di prendere la parola per riaffermare il valore che noi attribuiamo al cinema. Potrebbe sembrare scontato, ma talvolta è importante ribadire l’ovvio.

125 anni fa, Louis Lumière inventò il Cinematografo e aprì le prime sale cinematografiche a Parigi, a Lione, e nelle città di tutto il mondo. Aveva inviato i suoi operatori anche qui, a Venezia, in quello stesso anno - il 1895 - in cui nasceva la Biennale di Venezia. Per tutti questi anni, e per tutto il Novecento, il cinema ha trionfato ovunque, le sale si sono trasformate in luoghi magici e i festival sono diventati gli eventi più belli del mondo.

Ma quest’anno è successo qualcosa di straordinario e di inimmaginabile. Per la prima volta, nel 2020, è successo quello che neppure due guerre mondiali erano riuscite a fare: chiudere la sale cinematografiche, interrompere le riprese dei film, costringere numerosi festival a cancellare la loro edizione. Gli amanti del cinema non hanno potuto dar sfogo alla propria passione.

Abbiamo patito l’assenza del cinema, la mancanza di nuovi film, non abbiamo potuto discutere di cinema litigando attorno ai film. E’ stato triste.

Tuttavia, ci siamo resi conto di una cosa importante: se mai il cinema era stato così assente, mai era stato così presente. Presente nei nostri cuori certo, ma presente anche in tutti i mezzi domestici a nostra disposizione, nelle storie che ci si raccontava in famiglia. Il cinema viveva grazie ai ricordi, all’emozione e alla gioia che ci aveva offerto prima. Come i libri e la musica, anche il cinema ha fatto parte della storia del virus e del confinamento a cui siamo stati costretti.

Provvisoriamente privati di ciò che è più caro, ne abbiamo compreso il valore. Oggi, le sale cinematografiche riaprono i battenti e, come per i festival, c’è un po’ di incertezza e un po’ di inquietudine. Ma lo fanno con speranza e convinzione, perché sanno che, ora più che mai, nessuno può fare a meno del cinema. Del cinema in sala, sul grande schermo, insieme con il pubblico, la sua voce, i suoi silenzi. Lo vogliamo ripetere con forza questa sera: dobbiamo prenderci cura delle sale cinematografiche. E tutti insieme, loro e noi, le sale e i festival, ci impegniamo a prenderci cura dei film, degli artisti, dei professionisti, dei critici, di quelli coloro che il cinema lo fanno esistere.

Stasera sono presenti i direttori dei festival di Berlino, San Sebastian, Locarno, Karlovy Vary e Rotterdam, ma anche Bologna e Lione per i festival dedicati al cinema classico. Il nostro pensiero va agli amici e colleghi di Londra, Busan, New York, Telluride, Toronto, Melbourne, Tokyo, Mumbai, Mar del Plata, Morelia, Pingyao e tanti altri ancora, che non possono essere presenti. Questa sera si apre la Mostra del Cinema di Venezia e ritorna anche il cinema ovunque, in Europa, in Asia e fra qualche giorno anche in America.

E’ il momento di riaffermare il ruolo e l’importanza dei festival nel sostegno e nella promozione del cinema di tutto il mondo, e di quello europeo in particolare.

I festival non si limitano ad essere delle vetrine promozionali per mostrare il meglio della creatività di autori e cineasti. Sono sempre più centri di cultura, luoghi di formazione al servizio dei giovani registi, scrittori e produttori che trovano in essi opportunità di per creare sviluppo e conoscenza, supporto professionale e finanziario. Sono occasioni di formazione culturale per il pubblico e di educazione dei giovani alla bellezza e alla ricchezza dell’esperienza cinematografica. Sono un luogo di ricerca e di confronto dove la creatività e la libertà di espressione artistica si concretizzano in un dialogo fecondo e necessario con il pubblico e la società. Per questi motivi, i festival rappresentano un insostituibile sostegno all’industria culturale, e alla produzione audiovisiva in particolare.

In questi mesi, abbiamo tutti riflettuto al posto che occupa il cinema nelle nostre vite. E’ facile e non finirà mai: per noi, prima, la vita era il cinema; dopo, la vita sarà ancora il cinema. Aiutateci a mantenere questo impegno".

Alberto Barbera Venice International Film Festival

Carlo Chatrian Berlin International Film Festival

Thierry Frémaux Cannes Film Festival

Lili Hinstin Locarno Film Festival

Vanja Kaludjerčić International Rotterdam Film Festival

Karel Och International Film Festival Karlovy Vary

José Luis Rebordinos San Sebastian International Film Festival

Tricia Tuttle BFI London Film Festival