E' dalla fine del ‘600 - quando gli angioini la cinsero d'assedio per soffiarla agli spagnoli - che a Taormina non si vedevano tanti francesi. Ci voleva la 55ma del festival siciliano per ricondurli nella bellissima cittadina siciliana. Il Taormina Film Fest (13-20 giugno) ha scelto la Francia quale ospite d'onore della nuova edizione, e la Francia onorata ha risposto: 10 film transalpini in cartellone (tra gli altri ci saranno gli ultimi lavori di Claire Simon e Olivier Assayas, e Quand j'etais chanteur di Xavier Giannoli, rivelazione all'ultimo festival di Cannes) Laurent Cantet in giuria in concorso (insieme ad Ari Folman e Aimee Mullins), Catherine Deneuve e Dominique Sanda insignite del Taormina Arte Award e la disponibilità dello sfarzoso scenario di Villa Medici in Roma (ovvero l'Accademia di Francia) per presentare una kermesse che punta decisa  al rinnovamento: "L'edizione più ambiziosa da me diretta", conferma la direttrice artistica Deborah Young in conferenza stampa. Cambia il nome anzitutto. La manifestazione si chiamerà da oggi Taormina Film Fest in Sicilia, a sottolineare la nuova vocazione ubiqua del festival: oltre a Taormina, saranno coinvolte Palermo, Siracusa e Palma di Montechiaro, ovvero i quattro punti cardinali dell'Isola, perché "la kermesse vuole coinvolgere - spiega la Young - tutti i siciliani e trovare nuove location per le numerose rassegne che desideravamo realizzare quest'anno". Così Palermo ospiterà uno speciale dedicato alla giovane commedia americana, sette divertenti anteprime che spaziano dall'irreverenza di Mark Waters (La rivolta delle Ex) al poco patinato romanticismo di Anne Fletcher (The proposal, con protagonista Sandra Bullock) all'originale Humpday di Lynn Shelton, già applaudita al Sundance e alla Quinzaine di Cannes. L'isola di Ortigia e il Castello Maniace di Siracusa saranno teatro invece della rassegna dedicata al cinema brasiliano, un panorama della più recente produzione verdeoro. Nomi noti come quello di Walter Salles (Linha de Passe) convivono con le sorprese alla Feliz Natal, diretto dall'esordiente Selton Mello. "Donne forti" di scena a Palma di Montechiaro. Ribelli come La siciliana di Amenta, complicate come le protagoniste di Due partite di Enzo Monteleone o le 8 Femmes di François Ozon per un cartellone "rigorosamente" misandrico. A Taormina il piatto forte. I due concorsi - Mediterranea e Oltre il Mediterraneo - offrono il consueto mix di cosmopolitismo (tra gli altri il Kazako Kelin di Ermek Tursunov; l'Iraniano Penalty di Husseini; il messicano Sin nombre di Cary Fukunaga, vincitore del premio alla regia all'ultimo Sundance), autorialità (André Techiné presenta La fille du RER, Antonio Capuano Giallo? - Mistery?), ed eterogeneità tematica (c'è la politica di Al Lail Altawed,  il fanatismo religioso di Camino e il divertissement keatoniano di Khaltet Fawzia). Mentre il Teatro Antico, che accoglierà per l'inaugurazione il documentario "dedicato" di Antonello Sarno Taormina 55, si anima con le proiezioni speciali della sera, da Crossing Over (con le star Harrison Ford, Ray Liotta e Ashley Judd), all'ominimo remake del fassbinderiano Effi Briest (diretto sempre da un tedesco, Hermine Huntgetburth), passando per la suora canterina di Soeur Sourire e il capolavoro Revolution di Hugh Hudson, in una versione rivisitata dallo stesso autore. Sempre Hudson sarà il protagonista con Fanny Ardant di una della master class (sono le tradizionali lezioni festivaliere) previste dalla kermesse. Jessica Lange, che con la Sanda e la Deneuve riceverà il Taormina Arte Award, ne terrà una sulla recitazione.