Un’altra giornata all’insegna dell’animazione quella di ieri, mercoledì 6 luglio, alla 52 Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Ma non solo. Il programma ha inizio con la tavola rotonda STOP MOTION, realizzata in collaborazione con Studio Universal, e alla quale partecipano diversi nomi dell’animazione italiana tra cui Bruno Di Marino, Martina Biondini, Beatrice Pucci e Laura Luchetti, regista del corto Bagni presentato in anteprima al Festival. Ospite d’eccezione di questa giornata è l’animatore Virgilio Villoresi, uno tra i maggiori cineasti di animazione che ha realizzato per quest’edizione della Mostra la sua prima sigla e manifesto per un festival. Il giovane artista vanta una carriera fitta di collaborazioni con grandi Maison dell’alta moda e famosi musicisti. E’anche molto affermato nel campo della pubblicità. “E’ stato il direttore artistico Pedro Armocida a propormi di realizzare lo spot di presentazione del Festival di Pesaro, a mio avviso una delle migliori kermesse cinematografiche italiane. Ci tengo a precisare che ho lavorato ricorrendo a tecniche artigianali, senza alcun uso del digitale. Sono un estimatore di tutto il cinema sperimentale e difatti ho voluto rendere omaggio, con questo video, ai grandi maestri. Per le musiche invece ho adattato sulle immagini alcuni passaggi del Guglielmo Tell di Rossini”, ha dichiarato Villoresi. Diverse opere d’animazione sono poi state proiettate nel corso della sezione ‘Corti in mostra’. Ma da un tributo tipicamente nostrano a un omaggio algerino il passo è breve qui a Pesaro, dove ieri, alla presenza dell’ospite d’onore di quest’anno Tariq Teguia, è stato proiettato il suo Gabbla/Inland (Algeria/Francia, 2008).

Ultimo appuntamento invece con Lezioni di storia-Videoteppismi: storie e forme del video di lotta, sezione a cura di Federico Rossin, che ieri ha proposto Zri Brännt (Svizzera, 1980), un video-saggio sui disordini sociali dell’estate del 1980 a Zurigo. Omaggio a Marco Ferreri nella sezione Critofilm, nome legato all’ospite d’onore Tariq Teguia, che ha scelto di presentare in quest’edizione Storie di ordinaria follia, film al quale ha dichiarato essere molto legato. La retrospettiva Romanzo popolare ha invece reso omaggio ad Antonietta De Lillo con la proiezione, in sua presenza, de Il resto di niente (2004).

Nella suggestiva Piazza del Popolo, per i film in Concorso, è stato invece proiettato l’apprezzato In the last days of the city di Tamer El Said (Egitto/Germania/Regno Unito/Emirati Arabi, 2016). “E’ stato un lavoro per il quale abbiamo impiegato tutte le nostre forze, sia a livello fisico che economico”, ha dichiarato l’attore Basim Hajar, aggiungendo: “Ho viaggiato molto per questo film. Mi trovavo in Svezia quando sono stato chiamato per prender parte al progetto, ma una volta in Egitto ero sprovvisto di un valido documento e per questo sono anche stato arrestato. Ho dimorato per diverso tempo a Berlino, che per il regista dovevo conoscere alla perfezione, per poi spostarmi nuovamente in Paesi extraeuropei. Abbiamo lavorato sodo per 6 anni, ma essere oggi a Pesaro ripaga già molto”.