Ecco i cinque film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per sabato 9 maggio.

 

GLI UOMINI PREFERISCONO LE BIONDE - Paramount Network (canale 27), ore 21:10

Gus, figlio del milionario Esmond, s'innamora di una ballerina, Lorelei, che intende sposare nel corso di un viaggio in Europa. Ma il vecchio Esmond, contrario alle nozze, impedisce a Gus di partire. Poiché i biglietti per il viaggio in nave sono già stati acquistati, Lorelei persuade Gus a darli a lei: così potrà fare un viaggetto con la sua amica Dorothy. Durante la traversata le due ragazze non mancano di valersi ampiamente dei loro mezzi di seduzione: non sanno che il vecchio Esmond ha messo alle loro calcagna un poliziotto privato, Ernie Malone, incaricato di raccogliere elementi che possano nuocere alla reputazione di Lorelei. Ernie s'innamora perdutamente di Dorothy, Lorelei riesce a farsi regalare da un vecchio dongiovanni un prezioso diadema. A Parigi le due ragazze restano senza mezzi e per vivere s'adattano a lavorare in un tabarin. Intramontabile commedia firmata da Howard Hawks, con le irresistibili Marilyn Monroe e Jane Russell.

 

RISATE DI GIOIA - Rai Storia (canale 54), ore 21:10

Tortorella è una generica di Cinecittà, che per vivere fa delle piccole parti, ma si dà delle arie da diva. L'ultimo giorno dell'anno riceve un invito a cena da una comitiva di conoscenti che, essendo in tredici, vogliono evitare il numero infausto. Quando l'arrivo di altri ospiti rende inutile la sua presenza, Tortorella viene piantata in asso. Per non restare sola, s'accompagna ad Umberto, un ex attore di infimo ordine, che le fa la corte. Questi però ha promesso la sua collaborazione a Lello, un borseggiatore, che vuole approfittare della confusione della notte di San Silvestro per tentare qualche colpo. Da due racconti di Alberto Moravia, uno dei film meno fortunati di Mario Monicelli: una commedia cupa, amarissima, notturna. Memorabili Anna Magnani e Totò per l'unica volta insieme sul grande schermo.

 

DRIVE - Rai 4 (canale 21), ore 21:20

"Sulla carreggiata dell'action criminale, dunque, Refn fa stop e go nell'intimismo, rifornisce macchine e pilota di ineluttabilità e masochistica accoglienza di un sé che non conosce il desiderio compiuto: pilota senza direzione, che tiene la strada come nessuno, ma non per andare là dove vorrebbe. Dalle Iene (evocate anche nei colori dei nomi Blanche e Bernie Rose) ai grandi arrabbiati del cinema Seventies, passando per i tragitti fottuti e nonsense di Abel Ferrara e le peregrinazioni musicali del primo Spike Jonze, Refn arriva al modello più nettamente percepibile: Michael Mann, nelle immagini riflesse, nella coreografia dell'azione, nel sottotesto esistenziale e nel passo doppio e sapiente di musica e immagini. Ma di Mann non condivide l'insopprimibile romanticismo, perché Drive rasenta il nichilismo ed è autenticamente pessimista: leva e mette la maschera da stunt questo pilota, ma in realtà non la toglie mai, come il suo antagonista Ron Perlman, ovvero l'Hellboy di Del Toro. Refn sa tutto questo, e ci gioca con sapienza esistenzialista e adrenalinica serietà, regalandoci alcune delle sequenze migliori dell'action degli ultimi anni." (Federico Pontiggia)

 

 

GANGS OF NEW YORK - Rai Movie (canale 24), ore 23:00

"Scorsese è un grande scrittore: onore e sfida, coraggio e paura, deferenza e oltraggio escono dalle pagine di Dickens come di Shakespeare diventando carne, azione, passione e cronaca, nonostante qualche inadeguatezza del cast. E' da discutere se la frequente impressione di trovarsi in un set-affresco, anziché nel near-west 'vero' di New York 1850, sia un limite e non invece la metafora stilizzata della catastrofe nostra contemporanea." (Silvio Danese, Il Giorno, 24 gennaio 2003)

 

E' DIFFICILE ESSERE UN DIO - Rai 3, ore 2:10

"Costringe a riposizionare lo sguardo, E' difficile essere un Dio, opera (la cui lavorazione è durata circa 15 anni) che obbliga a sentirsi parte di un frammento di eternità difficilmente dimenticabile: tratto dal romanzo omonimo dei fratelli Strugackij (pubblicato nel 1964) , il film di German è un esperimento fantascientifico e naturalista, un sensazionale affresco senza tempo che ci ricorda come siamo stati, come siamo e come rischiamo di diventare. Senza l'utilizzo di particolari innovazioni tecnologiche, German - che ha adattato il romanzo per lo schermo insieme alla moglie Svetlana Karmalita - costruisce un mondo rurale e fangoso, raccontato attraverso il filtro di un bianco e nero nebbioso dato dalla straordinaria fotografia di Vladimir Ilin e Yuri Klimenko, sensazionali quando si tratta di effettuare pianisequenza asfissianti atti a cogliere ogni minimo dettaglio nel caos che riempie l'immagine.

Saturo e disturbante, complesso e ciclico, il film è un flusso ininterrotto lungo 170', sgombro di qualsiasi scena di raccordo..." (Valerio Sammarco)