Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per domenica 2 agosto.

 

L’ARTE DI VINCERE – Paramount Network (canale 27), ore 15:10

“La vera storia di Billy Beane, il general manager degli Oakland Athletics, ovvero l’uomo che nel 2002 cambiò (per sempre) le regole del baseball Usa. Non tanto sul campo, quanto sui libri contabili: via specchietti per le allodole, ovvero supposte ma strapagate star, e fiducia incondizionata a statistiche, calcoli e ‘la scienza di vincere’. Aiutato da un utile nerd (Jonah Hill), il manager ed ex giocatore ha il volto di Brad Pitt (ottima prova, fisica e sorniona), mentre il regista Bennett Miller (Capote) – dal libro di Michael Lewis Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game – non muove di una virgola il sottogenere sportivo di riferimento, ma aggiunge humour negli spogliatoi e nelle stanze dei bottoni, contempla il formato famiglia e frulla le coordinate dell’American Dream portandoci (quasi) a credere all’incredibile.” (Federico Pontiggia)

 

BAIT - L'ESCA - Iris (canale 22), ore 18:40

"La tecnica sofisticata, concentrata sui suoni, di La conversazione è diventata, in molti thriller contemporanei, una tecnologia che muove la trama, riempie le sequenze, cronometra il ritmo del racconto, influenza l'aspetto figurativo dei film. I monitor sezionano le inquadrature, i satelliti sconfiggono l'invisibilità. L'hi-tech applicata al cinema sfonda i confini del fuoricampo e detta nuove regole della visione e della tensione. È un modello di spettacolo che si evolve, indipendentemente dal valore dei singoli film. Bait-L'esca, diretto con una certa perizia da Antoine Fuqua, porta il suo contributo a questo sotto-genere, con alcuni incisi stonati, tra il romantico e il comico, che diluiscono più del necessario l'azione". (Enrico Magrelli)

 

LE REGOLE DELLA CASA DEL SIDRO - Paramount Network (canale 27), ore 21:10

Splendido racconto di formazione che si concentra sul rapporto tra l'orfanello Homer e il medico abortista Wilbur: fu una precisa richiesta di John Irving, autore del romanzo che sta all’origine del film, che in sede di sceneggiatura decise di privilegiare questo elemento rispetto alla più canonica storia d’amore tra Homer e Candy. Film classico, dal passo flemmatico e con piglio scorrevole, pone al centro il faticoso tema della crescita, del passaggio dall’adolescenza alla maturità, affrontandolo con pudore ed onestà ma senza scorciatoie, riuscendo nella rara impresa di coniugare intimismo con spettacolarità, delicatezza e gravezza. Lasse Hallström non è mai stato un grande regista, ma qui azzecca quello che è forse il suo miglior film americano anche per merito di un indimenticabile Michael Caine (secondo Oscar per lui). (Lorenzo Ciofani)

 

IL PRINCIPE DI HOMBURG - Rai Storia (canale 54), ore 21:10

Il principe di Homburg lancia la sua cavalleria in battaglia anzitempo, trasgredendo gli ordini ricevuti. Nonostante la vittoria conseguita, l'errore gli costa la condanna a morte. Natalia, innamorata di lui, cerca di intercedere presso il Grande Elettore che dapprima si mostra irremovibile ma, poi, di fronte alle insistenze della ragazza, fa chiamare a sè il principe e gli comunica di volergli offrire la grazia. A questo punto, è però il principe a rifiutare in nome del rispetto totale del codice d'onore. Dall'opera teatrale di Heinrich von Kleist, Marco Bellocchio torna in grande stile dopo la conclusione della collaborazione cinematografica con lo psicanalista Massimo Fagioli: ambiguo e affascinante, enigmatico eppure trasparente.

 

FORREST GUMP - Rete 4, ore 21:25

"Un apologo con morale, se vogliamo (la bontà vince tutto), ma anche una storia umana ora perfino patetica spesso decisamente esilarante che Robert Zemeckis, dopo i successi dei tre Ritorno al futuro ha avuto forse, il torto di scandire in modo troppo prolisso, vietandosi ritmi svelti e cifre narrative essenziali, ma che gli è indubbiamente servita per rappresentarci la società americana di questi ultimi sei lustri con l'intenzione scoperta di rifarsi per un verso alle ironie a freddo del Candide di Voltaire e per un altro alle saggezze quiete di Oltre il giardino con Peter Sellers. [...] Sostiene tutti questi effetti con una maestria che sempre più lo afferma tra gli attori migliori di Hollywood, un Tom Hanks impegnato in una recitazione sempre sotto tono, l'occhio spento, la mimica sapientemente immobile: con studiatissime misure." (Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 21 Ottobre 1994)