“La musica - sostiene John Turturro - ti può far aprire gli occhi, provare sentimenti diversi, ed è in grado di raccontare una storia in pochi minuti". Ecco perché l'attore e regista italo-americano ha utilizzato la lirica per restituire in Passione - fuori concorso alla Mostra - il sapore di un'intera città, Napoli: "Attraverso la lirica, ho visto Napoli. Un mix di suoni rappresentativo delle sue tante e diverse culture. Mix che non si è mai fermato come il vulcano". Scritto in collaborazione con Federico Vacalebre, Passione è una coproduzione italo-americana realizzata con il patrocinio della regione Campania e dell'Unione europea per "un'avventura musicale" che attraverso una selezione di musiche, quartieri, immagini di repertorio dell'Istituto Luce, delle Teche Rai e volti noti e meno noti del capoluogo partenopeo (spassosissima la danza tra Turturro e Fiorello o il dialogo con Gennaro Cosmo Parlato, ndr) permettesse agli spettatori di catturare l'essenza della città e comprenderne le tante e diverse contaminazioni che nei secoli l'hanno arricchita e trasformata.
Con le canzoni che affrontano tematiche come l'amore, il sesso, la gelosia, l'immigrazione, la protesta, interpretate da artisti del passato come Giulietta Sacco, Sergio Bruni e cantautori di oggi come gli Avion Travel, Pino Daniele, Raiz e l'importante cantante tunisina M'barka Ben Taleb, Turturro - padre barese e madre siciliana - ha cercato di trovare un equilibro "per realizzare qualcosa di rispettoso del passato ma che raccontasse anche come Napoli sia oggi una città viva e vitale". Il regista vorrebbe che il film fosse visto e giudicato come un piccolo dono d'amore alla città "anche perché il budget era ridotto e solo con l'aiuto di Simona Paggi al montaggio e di Marco Pontecorvo, direttore della fotografia, siamo riusciti a terminare questo piccolo miracolo".