La Festa del Cinema di Roma apre i battenti con una gustosa anteprima: Fellini Oniricon, ovvero l'arte del sogno secondo il grande maestro riminese. Oltre cento disegni tratti dal suo Libro dei sogni verranno esposti gratuitamente dal 17 ottobre al 7 novembre all'Auditorium Parco della Musica in una Mostra curata dal critico Tullio Kezich e da Vittorio Boarini, Direttore della Fondazione Fellini. E' stata proprio quest'ultima ad avere acquisito lo scorso anno lo straordinario e, finora, sconosciuto documento. Nascosto infatti per molti anni nei caveau di una banca romana, il libro dei sogni vede la luce dopo una lunga serie di traversie burocratiche. Sono due tomi di diverso formato in cui Fellini annotò e illustrò sull'arco di trent'anni le proprie fantasie notturne: "Il primo libro mastro - spiega Boarini - va dal 30 novembre '60 al 2 agosto '68, il secondo va dal febbraio del'73 all'82". In totale 400 pagine tra raffigurazioni, vignette, caricature, annotazioni scritte. La Mostra ne esporrà una parte articolata in 8 sezioni, dagli "Incubi" a "Tutte quelle signore", che raccoglie tutte le donne amate e odiate dal maestro, ad eccezione della Masina per la quale è prevista una sezione a parte. Interessante anche la collezione "Alter ego e rivali", una serie di geniali caricature, come quella di Marcello Mastroianni. Saranno esposte inoltre 50 foto di scena con le quali è possibile ripercorrere la straordinaria carriera di Fellini. Per chi invece volesse accedere alla collezione completa la Rizzoli ha deciso di editare i due tomi in un unico volume, in uscita in libreria lo stesso giorno della Mostra. "Il libro unico sarà pubblicato in due versioni, - precisa Luca Ussia, responsabile editoriale Rizzoli Illustrati - una anastatica nelle dimensioni del formato originale dei due diari, al prezzo di 300 euro e una tiratura limitata a 1000 copie. L'altra di formato più piccolo al prezzo di 95 euro. Il libro uscirà inoltre in tutti i Paesi di Lingua Anglosassone, in Francia e in Germania". L'idea di dare una veste grafica ai propri sogni era stata suggerita a Fellini dall'analista junghiano Ernst Bernhard, colpito dalla stranezza delle visioni notturne dell'amico. "Fellini considerava i propri sogni vere e proprie creazioni personali, piccole opere d'arte - conferma Kezich - Disegnava ciò che sognava, si consegnava senza falsi pudori a un lettore unico che è poi lui stesso. Il Libro è una proposta di circumnavigazione del Mistero, uno sterminato magazzino di reperti, ipotesi surreali, fantasie irrealizabili, precognizioni".Un "codice tutto da studiare" gli fa eco Vincenzo Mollica, amico personale del regista,"in cui i due tipi di vita a cui Fellini credeva, la vita ad occhi aperti e la vita ad occhi chiusi, magicamente si fondono". Un gustoso filmato edito dalla Fondazione Fellini rivela come alcuni di questi disegni siano poi diventati vere e proprie immagini filmiche. Il filmato sarà parte integrante della Mostra insieme a un documentario sulla moglie di Fellini, Giulietta Masina, e ai tre spot che il maestro girò per la Banca di Roma. Inoltre il 9 e 10 novembre prossimo, in occasione della terza edizione del Premio Fondazione Fellini (che verrà consegnato quest'anno ad Ermanno Olmi) si terrà a Rimini un simposio internazionale dedicato al Libro in cui esponenti delle più varie discipline, letterati, artisti, psicanalisti, storici del cinema, delle arti e delle lettere interverranno esponendo le loro valutazioni del diario.