“Ho abbastanza benzina per – forse, NdR  - un altro piccolo film”.  In Concorso a Cannes 67, Jimmy's Hall era annunciato quale l'ultimo film del 77enne regista britannico Ken Loach? Ebbene, no, anzi, forse no. Dramma in costume ambientato nell'Irlanda del 1932, con flashback di 10 anni prima all'epoca della Guerra Civile, ruota intorno a Jimmy Gralton (Barry Ward) di ritorno al natio villaggio di County Leitrim per badare all'anziana madre dopo una decade passata in America: un leader, un attivista questo Jimmy, ma la sala da ballo – la Hall del titolo – che fu un'autentica risorsa per la comunità ora è chiusa, dunque, non sarà il caso di riaprirla?E' una storia vera, in cui entrano fascisti, preti e la caccia alle streghe comuniste, e appunto non sarà l'ultimo film di Ken Loach, che durante la lavorazione aveva fatto intendere il prossimo ritiro: “L'ho detto in un momento di massima pressione, quando non avevamo girato ancora nulla e la montagna che ci trovavamo davanti era molto alta: ho pensato che non avrei potuto bissare l'esperienza”. Ma ora la situazione è cambiata: “Vedremo la Coppa del Mondo e poi vedremo che porterà l'autunno…”. Aggiungendo: “Mollare è un duro lavoro”. A oggi la più grande produzione di Loach, sempre scritto dal fido Paul Laverty, Jimmy ‘s Hall segna la dodicesima corsa del regista verso la Palma d'Oro: finora di premi a Cannes ne ha vinti nove, tra cui la Palma del 2006 con Il vento che accarezza l'erba, ambientato proprio durante al Guerra Civile irlandese. Anche con Jimmy's Hall rimane intatta la passione di Loach per la pellicola, a scapito del digitale: anche al montaggio, solo celluloide, perché “puoi controllare i risultati del cricket, puoi prenderti un caffè: è un modo molto più umano di lavorare”.