Marlon Brando e Gene Hackman i suoi modelli di attore. Federico Fellini l'ispiratore della sua neocarriera da regista: Matt Dillon, star del cinema americano, regista e interprete di City of Ghost, si racconta al pubblico di Roma, in un incontro all'Auditorium Parco della Musica. L'evento s'inserisce nella rassegna "Viaggio nel cinema americano", organizzata da Musica per Roma e curata da Mario Sesti e Antonio Monda: un ciclo di incontri aperti al pubblico con alcuni protagonisti di Hollywood. L'attore ha parlato della sua lunga esperienza cinematografica iniziata all'età di 14 anni con Over the Edge. Da allora ha recitato in circa quaranta film, lavorando con registi del calibro di Francis Ford Coppola che lo ha diretto nei Ragazzi della 56ª strada e in Rusty il selvaggio e Gus Van Sant in Drugstore Cowboy. "Da loro - dice Dillon - ho imparato molto per la mia prima esperienza dietro la macchina da presa, facendo tesoro di quanto avevo visto fare sui vari set in cui ho lavorato. Coppola, in particolare, mi ha dato suggerimenti su come realizzare il mio film. Non sempre mi trovo d'accordo con le sue idee geniali e audaci, ma è un regista completo, ammiro il suo ottimismo".
"Dirigere City of Ghost - prosegue Dillon - è stata una sfida importante. All'inizio tutto sembrava difficile: trovare i finanziamenti, realizzare le scene e infine distribuire il film. Ma la cosa più emozionante è stato il montaggio: molte delle inquadrature che ho realizzato sono primi piani: sono importanti per creare familiarità tra spettatori e personaggi. Gli occhi sono le finestre dell'anima. Un regista una volta mi ha detto che il miglior set è il volto umano". City of Ghost è stato girato quasi interamente in Cambogia. Interpretato tra gli altri da Gerard Depardieu e Natasha McElhone, il film narra la storia di un giovane truffatore che dopo un pericoloso viaggio in Cambogia, riscopre il piacere nell'onestà: una sorta di viaggio nella coscienza che lo farà riflettere sul senso da dare alla propria vita. Ma l'attore ha dato anche prova delle sue doti comiche: lo ricordiamo tutti nei divertenti Tutti pazzi per Mary e in In & Out. "Mi piace fare commedie - rivela Dillon - è un ottimo modo per arrivare al pubblico facendolo ridere. Oggi avremmo tutti bisogno di sorridere di più per fronteggiare la difficoltà che il mondo ci pone quotidianamente".