“E' la storia del contributo che diede la campagna pubblicitaria in favore del no alla fondazione di una democrazia civile”, così Eugenio Garcia, pubblicitario cileno che prese parte alla campagna per il no, presenta NO - I giorni dell'arcobaleno, film del regista cileno Pablo Larraìn che ripercorre una delle pagine più tragiche della storia politica e civile del Cile: la dittatura di Pinochet, dal colpo di stato del 1973 fino alla caduta del 1988.
Nel 1988 Pinochet, a causa della pressione internazionale, fu costretto a convocare un referendum per la sua presidenza, il paese dovrà votare SI o NO alla riconferma del dittatore alla guida del Cile per altri otto anni. I leader dell'opposizione in favore del NO persuasero un giovane pubblicitario Renè Saavedra, interpretato dall'attore Gael Garcìa Bernal (I diari della motocicletta, La mala educacìon), a mettersi a capo della campagna a favore del NO, che contro ogni pronostico e grazie alle sue idee riuscì a vincere le elezioni e rese il Cile finalmente libero dalla dittatura.
“E' un film che insegna come il nemico non si combatte demonizzandolo, ma superandolo”, dice il giornalista Luca Telese, in riferimento alla campagna pubblicitaria che fu usata basata sullo slogan dell'allegria, come superamento della violenza, e poi aggiunge: “Forse Bersani e il Pd dovevano capire questo concetto per vincere”.
“Bersani ha perso perchè ha continuato a usare le stesse modalità di comunicazione usate durante le primarie, rivolgendosi solo a quelli convinti del proprio voto. E non è riuscito a fare leva su quelli non convinti, a parlare ai giovani e ai disoccupati”, dice il professore (Pianificazione dei Media) e pubblicitario sociale Marco Stancati, e sulla vittoria raggiunta dalla campagna pubblicitaria in Cile, spiega: “La vittoria di quella campagna fu nell'aver invertito l'ottica. Raccontare la sofferenza non avrebbe mai dato alle persone il coraggio per andare a votare. Così hanno scelto di raccontare la pacificazione, l'ottimismo, il futuro del paese e questa fu una soluzione vincente”.
Dopo Post Mortem sull'origine della dittatura e Tony Manero sul suo momento più violento,  NO-I giorni dell'arcobaleno racconta la fine della dittatura e chiude la trilogia sul Cile di Pablo Larraìn: “Racconta il processo di un paese che ha compiuto una svolta storica e sociale”, dice il giornalista Stefano Citati. sullo stato attuale del Cile, Eugenio Garcia racconta: “La campagna riuscì a cambiare lo stato d'animo di un paese che all'epoca era molto cupo, dove gli uni erano contro gli altri. La vittoria fu nel vedere il Cile del futuro. Adesso il futuro si sta costruendo, ma il processo è ancora lungo”. E poi conclude: “Io ho studiato filosofia, eravamo un gruppo di umanisti guidati dagli stessi sentimenti. Per fortuna la gente riuscì a catturare il senso di quella campagna e a farlo suo”. Già candidato agli Oscar dal Cile come miglior film straniero, NO - I giorni dell'arcobaleno uscirà nelle nostre sale il 9 maggio distribuito da Bolero Film.