“La prima grande novità, di cui sono molto orgoglioso, è relativa all’alleanza che abbiamo siglato con il Festival di Cannes: Thierry Frémaux verrà personalmente a presentare alcuni titoli della sua selezione di Cannes 2020. Faremo una selezione, non ci interessa se vanno in altri Festival (a San Sebastián, o altrove): al momento l'unico sicuro, già preso, è diretto da una regista. The French Dispatch di Wes Anderson non l'ho ancora visto e Nanni Moretti (con Tre piani, ndr), mi risulta voglia attendere Cannes dell'anno prossimo”.

Il direttore della Festa di Roma Antonio Monda incontra (virtualmente, via zoom) la stampa per illustrare alcune anticipazioni della prossima edizione della kermesse capitolina, la quindicesima, prevista – COVID permettendo – dal 15 al 25 ottobre 2020.

Il direttore artistico Antonio Monda

“Se il COVID me lo permette, ci sarò”, la risposta “che ho ricevuto da un grandissimo regista internazionale a cui avevo pensato per gli Incontri Ravvicinati. Capite bene che se l'alternativa è zero, allora si può pensare anche a organizzare incontri virtuali, via zoom o altro”, spiega ancora Monda, che non nasconde le difficoltà del momento.

“Per quanto riguarda la Festa, ma il discorso vale per tutti i Festival del mondo, compresa Venezia, la difficoltà maggiore è relativa ai talent. Se io invito una star e per venire è costretta a fare due settimane di quarantena, verrebbe qualcuno? Questo è il vero problema, il maggiore. I film in qualche modo si trovano, anche se è vero che moltissime produzioni sono saltate, altre interrotte, a Dune di Denis Villeneuve ad esempio mancano dieci giorni di girato”.

 

Pochi, anche per questo, i titoli e i nomi annunciati oggi da Monda. Fra le opere della prossima edizione della Festa del Cinema ci sarà però sicuramente Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli, pluripremiato regista di Almost Blue e S Is for Stanley. Francesco Totti presenterà il film e sarà protagonista all’Auditorium Parco della Musica di un Incontro Ravvicinato, dove parlerà anche del suo rapporto con il cinema.

Il film è tratto dal libro Un Capitano scritto da Totti con Paolo Condò (edito da Rizzoli). Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Virginia Valsecchi, una produzione The Apartment e Wildside, entrambe del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment, Fremantle, con Vision Distribution e Rai Cinema, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Sarà distribuito da Vision Distribution nelle sale italiane, che ne curerà anche le vendite internazionali. “Un docufilm con il fuoriclasse che si racconta in prima persona, costruito con filmini inediti, super8 e altro”, spiega Antonio Monda.

Che anticipa anche la presenza di un titolo internazionale, Stardust, produzione inglese, film su David Bowie diretto da Gabriel Range, con Johnny Flynn protagonista.

Naturalmente in cantiere un omaggio a Ennio Morricone, (“stiamo definendo la forma”), e la proiezione di due pietre miliari del cinema italiano: In nome della legge di Pietro Germi, nella versione restaurata da CSC – Cineteca Nazionale, e Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani, restaurato da CSC – Cineteca Nazionale e Istituto Luce Cinecittà.

A Satyajit Ray, considerato uno dei più maggiori cineasti della storia della settima arte, sarà dedicata una retrospettiva a cura di Mario Sesti. Produttore, regista, sceneggiatore e compositore dei temi per i suoi film, Satyajit Ray esplora nella sua opera i generi più diversi con stili e linguaggi sempre nuovi: forti le influenze della letteratura e della tradizione indiana, i richiami al neorealismo italiano e l’attenzione al contesto internazionale che lo porterà ad affrontare anche i conflitti ideologici con la cultura occidentale. Numerosi i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni, dal Leone d’Oro al Premio Oscar alla Carriera.

Per quanto riguarda gli Incontri Ravvicinati, poi, Monda spiega: “Ho già ospiti confermati, italiani e non, ma ovviamente non americani. Negli Stati Uniti la situazione è più tragica che altrove, per spiegare quanto è grave basti sapere che Netflix ha comunicato che non darà film ai Festival fino al 2021”. Tra le masterclass, però, ci saranno quelle del premio Strega Nicola Lagioia – “parlerà di Truman Capote” – e di Michela Murgia, “che si concentrerà su Stephen King”.

Da un punto di vista logistico, “la Festa si fa come sempre all'Auditorium, con tanti satelliti nella città. Ci saranno film proiettati in varie sale. È un evento che per definizione nasce per il pubblico, questo significa che rispetteremo le norme che saranno previste. Se queste norme ci costringono a diminuire ad un terzo o più il pubblico, non possiamo che obbedire. Fino al massimo livello che mi è consentito proverò a fare qualcosa, ma non oltre”, dice ancora Monda, al quale si aggiunge Francesca Via, Direttore Generale della Fondazione Cinema per Roma: “Sono stati mesi molto difficili. Ce la stiamo mettendo tutta, il nostro lavoro è finalizzato a far sì che possa essere una grande Festa nell'anno del COVID. Il Festival si svolgerà sia in presenza sia in remoto. Rispetto alle scorse edizioni non monteremo la tensostruttura e dedicheremo parte di quei fondi all'utilizzo delle sale cittadine, ovviamente ragionando sulla capienza delle strutture. Per quanto riguarda gli eventuali assembramenti durante i red carpet all’Auditorium, il piano B è quello di avere anche la parte della cavea superiore, con il pubblico che si possa posizionare lì, distanziato, per assistere alle varie passerelle”.

Presente all’incontro anche Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma: “Il clima in cui lavoriamo non è semplice, l'idea è quella di essere il più possibile all'Auditorium ma anche cercare di portare la Festa in giro per la città, in varie zone della capitale. È normale, e questo discorso vale per tutte le manifestazioni, che il tema delle sponsorizzazioni sia molto critico: molti sponsor li abbiamo, ma ci sono ancora altre trattative da chiudere”.

In attesa del 5 ottobre, giorno in cui è fissata la conferenza ufficiale della Festa di Roma e dove sarà svelato per intero il programma e le modalità di svolgimento, Antonio Monda – premettendo “che abbiamo vissuto e stiamo vivendo una tragedia” - saluta facendo sua una massima di Winston Churchill: “Il pessimista vede solo difficoltà nelle opportunità, l'ottimista vede opportunità nelle difficoltà”. “Io – conclude – continuo a essere ottimista”.