“Il senso di quest'iniziativa di comunicazione non è solo dare notizia degli eventi, ma far sapere che Ferrara, nonostante tutto, c'è. La nostra città ha vissuto 40 giorni fa due scosse di terremoto che ne hanno segnato profondamente la vita economica e turistica. Abbiamo dovuto reagire per mantenere quel ruolo di meta prediletta, patrimonio Unesco, d'arte e culura a livello internazionale. Dopo aver messo in sicurezza gli edifici storici, ora vogliamo scommettere sul futuro”, dice il sindaco Tiziano Tagliani. “Ferrara Vive” è un grido di sopravvivenza e il nome più appropriato per la manifestazione culturale su cui punta la città per risollevarsi dopo il sisma. Dodici mesi, da settembre 2012 a tutto il 2013, di arte, festival, musica e spettacolo per riscoprire la capitale estense (programma completo sul sito del Comune di Ferrara). Tra le numerose iniziative, in primo piano, c'è la mostra Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti, dedicata al grande cineasta ferrarese di cui quest'anno si celebrano i cent'anni dalla nascita, organizzata da Ferrara Arte e Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea e Museo Michelangelo Antonioni, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, che verrà allestita a Palazzo dei Diamanti dal 10 marzo al 9 giugno 2013. “Il progetto su Antonioni - spiega Maria Luisa Pacelli, direttore di Palazzo dei Diamanti - è stato uno dei progetti più interessanti ed entusiasmanti degli ultimi anni. Ci ha fatto scoprire un grandissimo artista che viene dalla nostra città ed è stato un andare a fondo sul nostro patrimonio. Non poter inaugurare la mostra il giorno esatto della nascita, questo 29 settembre, è stata un'altra ferita inflitta dal terromoto. Per dare comunque un sostegno nell'anno del centenario ci sarà la rassegna completa dei suoi film curata da Carlo Di Carlo in autunno”.
La mostra, a cura di Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque française, esplora il rapporto del regista con le arti attraverso il dialogo ininterrotto con le opere della sua collezione e gli artisti (Rothko, Pollok, Burri, Vedova, De Chirico) che alimentarono il suo immaginario. “L'esposizione - dice Dominique Païni - di una selezione significativa di opere, oggetti e documenti provenienti dal suo archivio personale, acquisito e conservato dal Comune di Ferrara, permette oggi una nuova lettura della vita e del lavoro del maestro che insieme ad Ingmar Bergman è cosiderato uno dei padri della modernità cinematografica”.
Grazie all'impegno delle istituzioni, delle associazioni e degli operatori culturali pubblici e privati del territorio, le manifestazioni estive sono state confermate: “Il cinema estivo di Parco Pareschi - racconta il vice sindaco Massimo Maisto - lo abbiamo solo spostato a Palazzo dei Diamanti. La reazione al terremoto è continuare a proporre cultura. Questo mi sembra un buon motivo per venire o tornare a Ferrarra”.