Aprirà la Sezione non competitiva "Notti Veneziane - L'Isola degli Autori" alla selezione delle Giornate degli Autori, Eat - Dittatura Last Minute) opera seconda di Antonio Pisu, che si è guadagnato l’attenzione di Oliver Stone.

Il regista americano, vincitore di tre Oscar, parteciperà alla prima del film e per l’occasione presenterà anche la sua autobiografia Cercando la luce, edito da La Nave di Teseo. “Siamo contenti e onorati di essere qui a Venezia” ammette Pisu, che accompagna Est insieme a due dei suoi tre attori protagonisti, Jacopo Costantini e Matteo Gatta (il terzo è Lodo Guenzi).

“Ho fatto tantissimi provini – dice il regista – cercavo un certo tipo di energia e una credibilità scenica legata all’identità emiliano-romagnola. Prima delle riprese ci siamo cimentati in molte prove: il mio obiettivo era che nel film si percepisse davvero l’amicizia tra i personaggi, quindi dovevo fare in modo che se ne creasse una vera tra gli attori”.

“Antonio ci ha chiuso in una stanza per quattro giorni e ci ha detto: ora diventate amici” scherza – ma non troppo – Costantini, unico del trio a non essere emiliano-romagnolo (“Ma nessuno si è lamentato del suo accento” assicura Pisu). “Sono nervoso ma eccitato – ammette l’attore, all’esordio come protagonista sul grande schermo – e non vedo l’ora che la gente possa vedere il film”.

Quella di Est nasce è la storia vera di Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, autori del libro Addio Ceausescu. Ventiquattrenni pieni di entusiasmo, nel 1989, intrapresero con un amico il viaggio verso i paesi dell’Europa dell’Est, che di lì a poco sarebbero usciti dalla dittatura.

“Oggi con il cellulare puoi sapere e vedere tutto ciò che accade nel mondo, ma trent’anni fa andare oltre confine era un’impresa straordinaria” spiega Pisu. “La storia era un bellissimo contenitore: le abbiamo dato quel po’ di drammaturgia che mancava. Anche a livello visivo abbiamo cercato un tipo di grana nell’immagine a partire dalle foto e dai filmini realizzati dai tre amici all’epoca. Non volevamo ricreare esattamente quell’immagine e in questo senso è stato fondamentale lavorare con il direttore della fotografia rumeno Adrian Silisteanu”.

Est racconta di un viaggio ma a sua volta è stato un viaggio per il cast, alla scoperta collettiva di un nuovo mondo. “Gli attori rumeni sono bravissimi e molto famosi in patria – spiega Costantini – e per loro eravamo tre giovinastri divertenti”. Per Matteo Gatta è il debutto ufficiale al cinema: “Lavorare con gli attori rumeni è stato bellissimo, nella mia testa eravamo in un’enorme comunità hippie”.

Due parole sulla musica: in Est ricorre continuamente Felicità di Albano e Romina: “Nel 1989 molti rumeni parlavano italiano grazie alle canzoni di Sanremo – chiarisce Pisu – e mi piaceva il contrasto tra quella melodia martellante e le immagini tristi della dittatura. Invece L'ombra della luce di Franco Battiato arriva dalla colonna sonora del vero viaggio. Anche se forse può sembrare anacronistica, è una scelta di cui vado fiero: le parole della canzone sembrano scritte a posta per le immagini della Romania di quei giorni”.