“Questo film è un ufo, in Francia dicono che è molto italiano e in Italia dicono che è molto francese”. Così l'attrice Laura Morante presenta il suo primo film da regista, Ciliegine, nelle nostre sale da venerdì 13 aprile distribuito in 50 copie dalla Bolero Film (in Francia uscirà il 2 maggio).
“Per una ciliegina, mangiata dal compagno, la protagonista Amanda decide di rompere un rapporto. E' una scena emblematica che la donna vive come segno di egoismo inaccettabile da parte dell'uomo. Nel mondo è pieno di donne che si lamentano della disattenzione degli uomini”, dice Laura Morante che curiosamente ha scritto e realizzato il film accanto proprio ai tre uomini più importanti della sua vita: Daniele Costantini, padre della sua prima figlia e cosceneggiatore del film, Georges Claisse, padre della sua seconda figlia e interprete dello psicoanalista del protagonista, e Francesco Giammatteo, attuale marito che ha coprodotto il film insieme ai francesi Maison de Cinema e Soudaine Compagnie.
“Evidentemente sono insopportabile durante le relazioni, ma poi rimango sempre in buoni rapporti. Forse perchè non sono molto socievole e accanto a me ho scelto sempre uomini di valore, che voglio continuare ad avere vicino nella mia vita”, commenta Laura Morante che dichiara che per la realizzazione di questo film ci sono voluti sette anni, esattamente il tempo che ci è voluto per adottare un bambino insieme a Francesco Giammatteo.
Ciliegine è una commedia sentimentale, girata a Parigi, che si interroga sui rapporti di coppia. Amanda, interpretata da Laura Morante, è affetta da androfobia, ha paura degli uomini, ma quando al veglione di Capodanno incontra Antoine, interpretato dal francese Pascal Elbé, sembra improvvisamente sciogliersi. In realtà perchè vittima di un equivoco: è convinta che Antoine sia gay e quindi innocuo. Nel cast anche Isabelle Carré nel ruolo dell'amica di Amanda. “Per questo film la mia fonte d'ispirazione sono state le vignette Peanuts di Schulz: Amanda è un po' Lucy. Può anche risultare insopportabile, ma a me è simpatica”, dice Laura Morante e Pascal Elbé aggiunge: “Sono lusingato di aver partecipato a questo progetto perchè amo il cinema italiano e il neorealismo e così in un certo senso sono entrato a far parte della cinematografia italiana. Inoltre Laura è un'attrice molto amata in Francia e sono contento che sia passata dall'altra parte della cinepresa”.
“Mi sono divertita molto a dirigere gli attori - conclude la neo regista - ma non so se ripeterei un'esperienza così globale. Anche perchè è un film che ha avuto un percorso molto lungo, di sette anni, e lo abbiamo dovuto preparare tre volte, insomma neanche avessi scritto e diretto Ben Hur!”.