E' morto Tony Curtis. Ne dà notizia la figlia, l'attrice Jamie Lee Curtis, attraverso il sito etonline.com. L'attore americano, nato nel Bronx nel 1925, debuttò sul grande schermo in Doppio gioco di Robert Siodmak, nel 1949, interpretando la parte di un ballerino. Sin da subito capace di alternare ruoli brillanti e drammatici (come Il principe ladro, Il figlio di Alì Babà, Non c'è posto per lo sposo da una parte, e Trapezio di Carol Reed o La parete di fango di Kramer dall'altra), Tony Curtis raggiunge la piena consacrazione nel 1959, anno in cui affianca Cary Grant in Operazione sottoveste e, soprattutto, Jack Lemmon e Marilyn Monroe nel capolavoro di Billy Wilder A qualcuno piace caldo. L'anno successivo viene chiamato da Stanley Kubrick per Spartacus, dove ritroverà Kirk Douglas con il quale, nel '58, aveva girato I vichinghi, diretto da Richard Fleischer. Lo stesso regista, nel 1968, gli affida il ruolo del protagonista, serial killer e schizofrenico in Lo strangolatore di Boston.
Negli anni '70 trova la gloria anche sul piccolo schermo, interpretando il playboy Danny Wilde nel telefilm Attenti a quei due, insieme a Roger Moore. Nel 1976 prende parte all'ultimo film da regista di Elia Kazan, Gli ultimi fuochi, interpretato da Robert De Niro, Ingrid Boulting e Robert Mitchum, mentre la sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 1995, nel thriller drammatico di Brian Grant Gli immortali.
Padre dell'attrice Jamie Lee Curtis, nata dal primo dei suoi sei matrimoni (con Janet Leigh), Tony Curtis ebbe anche una relazione con Marilyn Monroe (che rimase incinta, ma perse il bambino), come raccontato dallo stesso attore lo scorso anno in un libro di memorie.