(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Sono molto consapevole di ciò che succede nel mondo e per questo ho voluto indossare la bandiera del'Ucraina. Ogni giorno mi auguro in cuor mio che la guerra finisca, che le cose si risolvano. Ma non ho una dichiarazione precisa da fare sull'Ucraina: non vorrei che le mie parole fossero travisate".

Lo ha detto Catherine Deneuve, diva leggendaria del cinema francese, intervenendo alla Mostra del Cinema di Venezia, dove questa sera, in occasione della cerimonia inaugurale, riceverà il Leone d'oro alla carriera.

Leone d'Oro alla Carriera a Catherine Deneuve - Foto Karen Di Paola

“Ho un ricordo vivido della prima volta che sono stata alla Mostra: era il 1967 e recitavo nel film che vinse il Leone d’Oro, Bella di giorno di Luis Buñuel. Quello di Venezia è sempre stato un festival molto importante per me, per la mia carriera", ha voluto ricordare l'attrice, che si è presentata in conferenza stampa elegantissima come sempre, con un abito viola scuro, dove spiccava poco sotto il bavero la bandiera ucraina con i suoi colori blu leggero e giallo. E' stata la stessa Deneuve a chiedere alla moderatrice Alessandra De Luca di far presente ai giornalisti di indossare il vessillo dell'Ucraina. Un gesto da lei, poi, commentato così: "Sono orgogliosa di questa bandiera, sono solidale con il popolo ucraino".

Facendo poi un bilancio tra l'esistenziale e il professionale, l'attrice rivela: "Io un'icona della femminilità? Non lo sono, per me questa parola non si può usare. Una sex symbol? Ero bionda ma non mi sembra di aver mai assunto pose particolarmente sexy. I miei successi del passato? Non mi piace guardare indietro, preferisco il presente e il futuro e soprattutto oggi amo ancora di più il mio lavoro: recitare".

Ma sul passato 'la grande Caterina di Francia' non vuole indugiare, anche se non esita a tirare qualche somma: "quando guardo indietro nella mia vita, mi rendo conto che c'è stato un mix di fortuna, di decisioni giuste e di altre, forse in numero minore, sbagliate". E subito dopo avverte: "Non mi piace guardare indietro, anzi non tempo per farlo. Non sono affatto pronta a ritirarmi a vita privata".

Così Catherine Deneuve, che nel 2019 ha subito un lieve ictus durante le riprese del film "Living" di Emmanuelle Bercot, racconta dei suoi impegni di lavoro. "Sono molto concentrata sul presente e anche sul prossimo futuro. Ho appena finito di girare un film a Parigi", afferma a proposito di "La Tortue" di Lea Domenach, in cui interpreta Bernadette Chirac, la vedova dell'ex presidente francese Jacques Chirac.

"Tra breve girerò un altro film in lingua inglese di un giovane regista americano ambientato in una fattoria, tra le galline - annuncia l'attrice che ha avuto sodalizi storici con Roger Vadim, Jacques Demy, Luis Buñuel, François Truffaut, Roman Polanski, Marco Ferreri, Marcello Mastroianni e Gérard Depardieu - Non ho tempo di guardare indietro, preferisco guardare avanti; per me è importante continuare a recitare e la prima cosa che mi colpisce quando mi viene proposto un soggetto è proprio la trama. E poi io vado sempre al cinema, vivo per il cinema".

Catherine Deneuve, pur sollecitata dalle domande, si limita a sottolineare che "il cinema italiano è sempre stato molto importante nel mondo e quindi lo è anche per me". Il Leone d'oro alla carriera, che riceverà questa sera durante l'inaugurazione del festival Venezia79, la rende "molto felice e orgogliosa".

Quando i giornalisti le accostano definizioni di "icona" e "sex symbol degli anni '60", l'interprete di film che sono entrati nell'immaginario collettivo sembra quasi inalberarsi: "Io non mi sento un'icona, ritengo che la parola icona non si può utilizzare per me. Io una sex symbol? Non mi sembra di essere stata così sexy in gioventù, ero bionda ma non ho mai assunto pose sexy. Questo termine non rispecchia il mio look. Essere sexy non è mai stata la cosa fondamentale per me e certamente non lo è più da diversi anni. Oggi è più facile invecchiare da attrice".

Catherine Deneuve coglie l'occasione del palcoscenico veneziano per lanciare un messaggio di speranza: "Il cinema cambia continuamente, l'importante è che le persone continuino ad andare in sala. Non mi piace vedere un film a casa, preferisco l'atmosfera di una sala: un film se lo si vede insieme ad altre persone appare come una scoperta inedita, dà grandi emozioni. Spero che il cinema continui ad essere molto popolare". E a chi gli chiede che consigli darebbe alle giovani attrici, replica: "Mai dare suggerimenti, posso solo suggerire di restare fedeli a sè stesse, alle proprie idee e valori".