“Una grossa svolta nella promozione culturale, da vivere in tutta la città. Caterina D'Amico ha avuto un consenso così unanime che si può presentare da presidente della Repubblica, per questo le abbiamo affidato questo gioiellino: Roma è la capitale del cinema italiano”. Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno presenta le novità riguardanti la Casa del Cinema di Roma: la nuova gestione di Zètema, la direzione di Caterina D'Amico, ex ad di Rai Cinema, che subentra a Felice Laudadio, e il neonato Comitato d'Indirizzo, composto dall'assessore alla Cultura di Roma, Dino Gasperini; l'assessore alla Cultura della Regione Lazio, Fabiana Santini; Riccardo Tozzi dell'Anica; Fabiano Fabiani dell'APT; Luciano Sovena, ad di Cinecittà Luce; Guido Paglia di Rai Corporate; Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema, Giampaolo Letta in rappresentanza di Unindustria e Francesco Marcolini di Zètema Progetto Cultura.
“Ma è mia facoltà allargare il Comitato ad altri soggetti, a partire dagli autori, che incontrerò in questi giorni, e benvenuta è anche la Provincia”, precisa il neo assessore Gasperini, che sta perfezionando un'intesa con il Dipartimento della Gioventù.
“Non ci saranno preclusioni per il prodotto televisivo, la rete e la videoarte”, aggiunge la D'Amico, sottolineando che la programmazione della Casa del Cinema sarà disponibile per altri spazi, a partire dai teatri di cintura del Teatro di Roma.
Tra le iniziative già fissate, “Esordi di attori dietro la macchina da presa”, che il 14 febbraio si inaugurerà con Kim Rossi Stuart e Anche libero va bene; “In questo paese”, rassegna di documentari nazionali e - in cantiere - una sala dedicata ad hoc; “Il Risorgimento”, dal 16 marzo 20 classici del nostro cinema e sceneggiati televisivi nell'ambito del 150° dell'Unità d'Italia, e, dal 27 aprile al 1° maggio, “Rendez vous”, viaggio nel cinema francese in collaborazione con l'Ambasciata di Francia e Unifrance.
Tra le novità, pur dichiarato solo a precisa domanda, il cambio di nome da “Casa del Cinema” a “Casa del Cinema e della Fiction”, che almeno inizialmente non riguarderà il logo, e - comunica Francesco Marcolini di Zètema - l'istituzione di “fasce a pagamento, pur modico, perché il prodotto gratuito nel pubblico non ha futuro e la Casa era usata anche come rifugio per scaldarsi quando faceva freddo”.