"L'annuncio della nuova griglia di programmazione è preoccupante. Il lavoro di giornalisti e critici di giornali, siti web, agenzie di stampa, radio e televisione sarà inevitabilmente danneggiato".

E' solamente il primo passaggio del comunicato rilasciato dal Syndicat Français de la Critique de Cinéma et du Club Média Ciné, in risposta all'annuncio dei giorni scorsi da parte di Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes, circa l'annullamento delle proiezioni in anteprima per la stampa, in modo da preservare "la suspense" sulle premiere mondiali in programma sulla Croisette.

"Si pone una semplice domanda, di natura matematica: come ammettere 4000 critici accreditati in una sala da 1068 posti (la Debussy) mentre in precedenza lo stesso film (quello della première delle ore 19.00), era proiettato nel Grand Theatre Lumière di 2300 posti, la proiezione soprannominata lo scorso anno nella sala Debussy e riprogrammata alle ore 14 in Lumière?", si chiedono i membri del Sindacato, che si interrogano anche sulla decisione di posticipare al mattino seguente (per la stampa accreditata) la proiezione del film presentato in première alle 22.00 della sera prima: "La proiezione alle 8:30 del giorno successivo porterà a ritardi evidenti e penalizzanti nella pubblicazione, che avverrà due giorni dopo la presentazione ufficiale per le pubblicazioni cartacee, un giorno dopo per tutti gli altri supporti".

Si registra quindi "il timore che tali condizioni lavorative possano portare le varie redazioni a privilegiare pubblicazioni dove l'analisi è sostituita da immagini e grafici, lasciando alle sole "stellette" il compito di giudicare un film. Senza considerare che tale complessità relativa agli orari annunciati potrebbe spingere la stampa francese e quella internazionale a rinunciare alle interviste, senza aver potuto vedere il film in precedenza. E questo potrebbe comportare la decisione, per ogni testata, di ridurre il numero di inviati, giornalisti e critici, da utilizzare per la copertura del Festival".

"In gioco - si legge ancora sul comunicato - c'è la nostra professione e il tempo necessario per analizzare e commentare le opere presentate al Festival: si potrebbe optare per la sottoscrizione di embarghi, mantenendo così al tempo stesso il riserbo per quello che riguarda la première delle ore 19.00 con il Montée des marches e la qualità per il lavoro critico e giornalistico. Capiamo bene la volontà di tornare al senso che dovrebbe avere l'anteprima di gala, ma nelle condizioni annunciate le conseguenze sarebbero dannose per la qualità della copertura mediatica, quindi per l'immagine del Festival e per il Festival stesso".