Una sentenza che farà discutere. L'Alta Corte svedese ieri ha dato ragione a due registi svedesi, Vilgot Sjoman (morto nel 2006) e Claes Eriksson, che nel 2003 avevano citato in giudizio un pubcaster locale (TV4) colpevole di aver mandato in onda alcune interruzioni pubblicitarie durante la programmazione televisiva dei loro due film, Alfred e The Shark That Knew Too Much. Nella sentenza, che non ammette appello, la corte dichiara che "i break pubblicitari compromettono l'esperienza completa della visione". La concessionaria pubblicitaria dovrà pagare ora i danni versando ai registi 300.000 corone (l'equivalente di 30.000 euro circa). Soddisfazione per gli avvocati dei due cineasti che osservano come il verdetto "costituisca un importante precedente nella giurisdizione del diritto d'autore". Da oggi gli inserzionisti pubblicitari potranno inserire spot durante la visione di un film solo in seguito a un previo-accordo con gli autori stessi delle opere di fiction.