E' una promessa del nostro cinema Lorenzo Balducci. 24 anni, timido e molto sensibile, ora è sugli schermi con Ma l'amore...sì! di Tonino Zangardi e Marco Costa. Alle spalle fiction tv (Carabinieri, La squadra...) e lavori con Verdone, Avati, Puglielli...

Ora sei sul set de Io, Don Giovanni di Carlos Saura.
Interpreto Lorenzo da Ponte, il librettista di Mozart. Una persona arrogante, sicura di sé, per certi aspetti molto diversa da me. Giriamo tre settimane in Spagna e sei a Vienna. Mi sono preparato leggendo le sue Memorie e vedendo film, come Casanova di Fellini o Amadeus di Forman. I ruoli drammatici sono nelle mie corde: non sono una persona cupa, anzi, ma amo le sfide.

Come il ruolo di Luca,in Gas di Luciano Melchionna.
Era la mia prima esperienza da protagonista e mi sono subito dovuto confrontare con un personaggio cattivo dall'inizio alla fine. Il film, purtroppo incompreso, voleva essere una sveglia per i giovani, attraverso uno spaccato di vita drammatico. L'ho quasi recitato con rabbia, a dimostrare che non ci si può arrendere alla vita, né smettere di credere in un mondo armonioso in cui ci si possa relazionare col prossimo.

Hai recitato anche per Zanussi ne Il sole nero
Sono Manfredi, il marito con cui il personaggio di Valeria Golino vive in un universo parallelo grazie alla felicità dell'amore. Io vengo ucciso, ma lei continua a sentirmi accanto, oltre la morte, fino poi a cercare vendetta. E' una storia da tragedia greca, avvincente, con personaggi ben delineati, ma senza vincitori e vinti.

Com'è andata con la Bellucci nel Concilio di pietra?
L'idea di lavorare con lei mi metteva in soggezione. Invece, mi ha fatto sentire a casa, traducendomi dal francese quando non capivo. In Francia ho lavorato in L'eroe di famiglia, una commedia con la Deneuve che uscirà a Natale e poi nel film di André Techiné Il testimone. Esperienze molto formative.

E che cosa pensi dell'amore? E che cosa ti fa felice?
Quando il cuore batte per una persona, niente regge al confronto. Non distruggerei la mia vita sentimentale per il lavoro: se lo facessi, distruggerei anche quello. La felicità? Solo attimi. E' più importante la serenità, l'armonia delle cose intorno, la musica, che ascolto sempre. Poi, amo far regali alle persone. Anche recitare, non ci riuscirei se non lo facessi per qualcuno.