“Mi sono immedesimata in tutto quello che hanno affrontato queste ragazze, comprese la lotta contro la solitudine e la ricerca dell'indipendenza: sono mamme, amiche, sorelle e figlie in grado di creare legami incredibili che vanno oltre le loro differenze”.

Lorene Scafaria porta alla XIV Festa di Roma il suo Hustlers (in Italia Le ragazze di Wall Street, nelle sale dal 7 novembre distribuito da Universal e Lucky Red), film da lei scritto e diretto basato su un'incredibile storia vera raccontata sul New York Magazine da un articolo di Jessica Pressler (Julia Stiles sullo schermo) diventata subito virale: quella di un gruppo di astute ballerine di uno strip club che uniscono le loro forze per attuare un piano criminale in grande stile e derubare i loro clienti, per la maggior parte ricchi broker di Wall Street.

“Per me scrivere è un esercizio di empatia, volevo parlare di questi temi, raccontare un mondo che al cinema abbiamo visto un sacco di volte, certo, ma sempre dal punto di vista dei clienti. Invece io volevo fossero queste ragazze a raccontare la loro storia”, spiega la regista.

Le ragazze di Wall Street

Siamo all'inizio del 2007 e Destiny (Constance Wu) è una ragazza che fa del suo meglio per sbarcare il lunario, per mantenere se stessa e la nonna. Ma non è facile: i gestori, i DJ e i baristi pretendono la loro parte, in un modo o nell'altro, e Destiny si ritrova con un compenso misero alla fine di ogni lunga notte di spogliarelli.

La sua vita cambierà per sempre grazie all'incontro con Ramona (Jennifer Lopez), la stripper che totalizza più guadagni fra tutte le colleghe; Ramona ha sempre tutto sotto controllo, ha capito come gestire i clienti e sa fare ogni mossa attorno al palo. Le due donne legano all'istante e Ramona offre a Destiny un corso accelerato sulle varie figure delle pole dance. Ma la cosa più importante che imparerà Destiny è che quando si è parte di un sistema malato, o si truffa o si è truffati.

La truffa prende piede all’indomani del crollo economico del settembre 2008. Wall Street ha rubato a tutti e non ne ha mai pagato le conseguenze. Ora Ramona, Destiny e altre due ballerine che si sono unite al loro gruppetto, l'inarrestabile Mercedes (Keke Palmer) e la giovane, innocente Annabelle (Lili Reinhart), vogliono rovesciare la situazione.

Si inventano una truffa ingegnosa per rimettersi in corsa verso il successo: Ramona crea un cocktail di stupefacenti che rende i clienti succubi del fascino delle ragazze. Nessuno si fa male, pensano le ballerine: è come rapinare una banca, in fondo. Le quattro ragazze diventano unite come una famiglia... finché le cose non sfuggono loro di mano.

“Il film credo sia una combinazione di poliziesco, dramma e una storia di spogliarelliste, nonché un'esplorazione della crisi economica che ha sconvolto le vite di tantissime persone, comprese quelle dei nostri personaggi”, spiega Lorene Scafaria.

Che dalla sua ha avuto la straordinaria, trascinante interpretazione di Jennifer Lopez: “Ramona è mille cose insieme, è il sole che ti illumina, ma che rischia anche di bruciarti. È Mamma Orsa e Gordon Gekko allo stesso tempo. Questa dicotomia è ciò che la rende un'antieroina”, dice la regista a proposito del personaggio interpretato dalla Lopez, magnetica e carismatica.

Jennifer Lopez in una scena del film

Per la Scafaria era destino che la Lopez partecipasse al film: “Non scrivo i personaggi con attori specifici in mente, ma appena ho finito la sceneggiatura, mi è sembrato subito evidente che la voce di Jennifer era già presente nelle pagine ancora prima che la immaginassi nei panni di Ramona. Era destino. Jennifer è Ramona in carne e ossa, fa quasi paura. Dà un tono irriverente e allusivo al personaggio, ma anche un realismo concreto”.

E dal punto di vista professionale “J. Lo si è tuffata in questo personaggio, non pensavo lavorasse così tanto per imparare la lap dance, per almeno sei settimane si è esercitata senza sosta. Non credevo mi potesse dare così tanto, è stata davvero straordinaria. Lei è tutto quello che è Ramona, è calda, materna, dura, ma anche estremamente cool”, aggiunge Scafaria sulla cantante-attrice.

Che alla fine del racconto chiude il film con una frase-sentenza: “L’America è come uno strip club, c’è chi lancia i soldi e chi balla”.

“Il capitalismo è la peggior forma di sfruttamento, in particolare delle donne”, prosegue la regista, che spiega: “È un sistema che serve a tenere i poveri così come sono e a far diventare i ricchi sempre più ricchi. Un sistema che qualifica gli uomini in base al loro conto in banca. Questo è un film su alcune persone che cercano di sopravvivere in un sistema malato. È il nostro sistema di valori, quindi nemmeno bisogna sorprendersi per quello che è accaduto nel 2008 con la crisi finanziaria”.

Tutto questo però non significa che le spogliarelliste abbiano agito nel giusto: “La cosa importante per me era quella di permettere allo spettatore di potersi impersonare con personaggi con cui di solito è difficile farlo. Questo però non vuol dire che qualcuno meriti di essere drogato e truffato. Queste donne hanno superato una soglia, è vero, ma erano spinte da una motivazione. Non giustifico le loro azioni, ma comprendo le argomentazioni da cui tutto è nato”, dice ancora Scafaria, che conclude: “L’esperienza di queste donne non corrisponde alla visione del femminismo classico, naturalmente, ma io volevo raccontare questa storia senza giudicarle. Piuttosto giudico le migliaia di anni che hanno portato a questa storia, in termini di sistema di valori. Volevo creare uno spazio per approfondire questo aspetto”.