“La continuità è la Festa, ma comunque non c’è discontinuità”. Così la nuova direttrice artistica Paola Malanga, insieme al neo presidente Gian Luca Farinelli, alla presentazione del programma della Festa di Roma che si è tenuta questa mattina all’Auditorium e che quest’anno ha una grande novità: il ritorno del concorso.

Dal 13 al 23 ottobre saranno dunque ben sedici i titoli in competizione, di cui sette diretti da donne: “Una presenza femminile diffusa, quasi il 50%, una cosa che non potevamo prevedere”.

In cartellone anche tanti giovani esordienti e tanto cinema italiano che spazierà “dai lavori di ricerca più sperimentali ai film più popolari”. E diverse nuove sezioni: da Grand Public, con il film d’apertura Il Colibrì di Francesca Archibugi, a Freestyle, la sezione più eccentrica e di dialogo tra il cinema e le altre arti con le serie DjangoSono Lillo e Romulus 2. E poi ancora: The Best of 2022 con film provenienti da altri festival internazionali, il Paso Doble, nella quale due autori si confronteranno su temi riguardanti il mondo del cinema, e Absolute Beginners, nella quale cinque autori affermati come Paolo Virzì, Luc Besson, James Gray, Mario Martone e Paolo Virzì parleranno del loro primo film.

Una diciassettesima edizione che, come di consueto, si svolgerà all’Auditorium, ma che coinvolgerà anche altri numerosi luoghi della Capitale. “Tra questi: il Maxxi, la Casa del Cinema, il Giulio Cesare, che replicherà tutti i film, e poi il Sacher di Nanni Moretti, che ha accettato di proiettare alcuni film della Festa. In più saranno messi a disposizione ventotto schermi della città grazie alla collaborazione con l’Anec Lazio”, precisa Farinelli.

E poi aggiunge: “Sarà un festival ampio e diffuso, una festa per tutti: sarà il momento della riscossa del cinema in sala. Senza mascherine e senza paura di ammalarsi siamo pronti per affrontare una grande stagione cinematografica”.

Di sicuro però la pandemia ancora non è alle spalle. Fatto è che sono molti i film che rispecchiano i nostri tempi e nei quali si sente l’eco dell’emergenza Covid e dei relativi periodi di lockdown. Così come l’Ucraina sarà protagonista di diversi film. In particolare comunque saranno due generi, ovvero il western e la commedia romantica, il vero e proprio fil rouge della Festa di Roma.

Tutti pronti comunque, secondo Farinelli, per affrontare una grande stagione cinematografica con tanto cinema italiano. Ma quale è lo stato del nostro cinema? “Lo stato di salute è ottimo- risponde -. Stiamo in un momento straordinario anche se si può comunque fare di meglio. Non è mai stato così plurale: la nostra selezione ne è una prova. I produttori italiani cominciano a pensarla in grande e stiamo vivendo un passaggio di scala. Questa è la mia impressione, però si produce un po’ troppo”.

Molti i film in produzione, forse troppi, ma non ci saranno anche un po’ troppi festival? Insomma, era proprio necessario ripristinare il concorso?

“Non c’è alcuna competizione con gli altri festival super top, come Venezia, Cannes, Berlino, Torino- risponde Paola Malanga-. E non credo che il concorso di Venezia possa esaurire la necessità di scoprire nuovi autori. Ci sono film per tutti. Altrimenti non avrebbe senso produrre tutto questo cinema. C’è un problema di circolazione, di distribuzione e di messa in evidenza, soprattutto quando parliamo di autori poco noti. Ma comunque ce n'è per tutti e il concorso vuole mettere in evidenza film che altrimenti rischierebbero di non avere attenzione”. E poi: “Bisogna fare scouting e ci deve essere una sorta di incoraggiamento sia nel far vedere i film che nel premiarli: questo deve essere lo spirito di ogni festival. Il concorso è stato ripristinato perché pensavo che se ne sentisse la mancanza”.

I nomi della giuria del concorso ancora comunque non sono stati rivelati. Svelati in compenso i nomi della giuria per la sezione commedia: il presidente sarà Carlo Verdone affiancato da Marisa Paredes e Teresa Mannino. Blindatissimi  anche i nomi dei vip che sfileranno sul red carpet. Insomma, sono ancora tante le incognite. Ma una certezza c'è: un budget di 6.373.000 milioni di euro, superiore a quello dell’anno scorso (5.683.000).