Zoë Bell. A prova di morte, nell'ultimo film di Quentin Tarantino, è soprattutto lei, la stuntwoman neozelandese, protagonista mozzafiato nella seconda parte, female- revenge, del film. Nata a Waiheke Island il 17 novembre 1978, Zoë a vent'anni esordisce nel pericoloso mondo dello stunting "doppiando" Lucy Lawless in Xena: Warrior Princess. Risultato: due vertebre fratturate, e se non bastasse dopo pochi giorni una sedia rotta sulla schiena a riacutizzare il dolore. Dopo lavori televisivi e film minori, il grande salto chez Tarantino: complice la straordinaria somiglianza fisica con Uma Thurman, la Bell viene chiamata per il dittico Kill Bill. Inizialmente solo per farle da controfigura nelle scene "crash and smash", poi anche per prenderne il posto nei combattimenti: in Volume 2 si incrina costole e rompe i legamenti, simulando una caduta all'indietro per un colpo di pistola. Intervento chirurgico e parecchi mesi per recuperare. Ora il grande ritorno aggrappata al cofano di una Dodge Challenger del 1970 spinta a folle velocità nel Grindhouse tarantiniano. Nella parte di se stessa, la Bell è la cosa più bella del film: coraggiosa fino all'incoscienza, sul viso stampata adrenalina e genuina soddisfazione per la vendetta automobilistica, consumata ai danni del "povero" Stuntman Mike (Kurt Russell). Non le mancheranno i premi. Per ora, nel 2005 la nomination ai Taurus nelle categorie "Best Overall Stunt by a Woman," "Best Fight" e "Best High Work" per Kill Bill 2, e con la controfigura di Daryl Hannah ha vinto "Best Overall Stunt" e "Best Fight" nel trailer di Kill Bill 2. Ciliegina sulla torta la candidatura per una caduta di oltre 70 metri in Catwoman. Non c'è che dire: Zoë Bell, professione pericolo.