VITE PERDUTE

ITALIA 1958
L'azione si svolge nell'isola d'Elba: giovanotti e ragazze ballano su un terrazzo al mare. Arriva Carlo, il figlio del proprietario di una miniera, il quale invita la propria sorella e due sue amiche ad una gita in barca verso un'altra parte dell'isola. Durante una sosta, Carlo si reca nell'ufficio del cantiere, dove trova il custode, che subisce le imposizioni di cinque ergastolani evasi, che lo minacciano. A capo degli evasi sta il "barone" con il suo fido Tony, gli altri sono: Poldo, Nicola e un negro. Tra gli stessi ergastolani scoppiano alterchi e violenze, mentre Carlo, il custode e le tre ragazze sono fatti segno a violenze e minacce. Una delle ragazze è uccisa a bruciapelo dal negro, che ha tentato di usarle violenza. Tony e la sorella di Carlo sono inviati al capoluogo per ritirare due milioni, che serviranno nella fuga. Al loro ritorno trovano che il negro, preso da furore, ha incendiato gli uffici e ucciso il"barone" e Nicola. Anche Tony ed il barcaiolo, che si è offerto di trasportare gli evasi, vengono colpiti a morte. Poldo, che è soggetto a scrupoli religiosi, finisce con l'uccidere il negro, liberando Carlo e le due ragazze; dopo di che si riconsegna ai carabinieri
SCHEDA FILM

Regia: Adelchi Bianchi, Roberto Mauri

Attori: Virna Lisi - Anna, Jacques Sernas - Il Barone "Capo Degli Evasi", Sandra Milo - Giulia, Gabriele Tinti - Ing. Carlo, Annie Alberti - Susi, Marco Guglielmi - Tony, Roberto Mauri - Poldo, Arturo Dominici - Franco, John Kitzmiller - Luca Il "Negro", Willy Colombini, Diana Rabito, Pietro Tonti, Gennaro Sebastiani, Gustavo De Nardo, Nuccia Cardinale

Soggetto: Roberto Mauri

Sceneggiatura: Roberto Mauri, Adelchi Bianchi, Gianni Putticini, Vittoriano Petrilli

Fotografia: Aldo Tonti

Musiche: Bruno Canfora, Roberto Nicolosi

Montaggio: Leo Catozzo

Scenografia: Oscar D'Amico

Altri titoli:

LA LEGGE DEL MITRA

LOST SOULS

Durata: 105

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: MAYOR, FEDERICO TETI PER LA OSCAR FILM

Distribuzione: OSCAR - REGIONALE

NOTE
MUSICA DIRETTA DA: BRUNO CANFORA.
CRITICA
"E' un dramma a forti tinte che fa appello ai sentimenti fondamentali dell'anima umana: la pietà religiosa, l'affetto filiale, il coraggio virile, ma anche alla brutalità e alla sensualità". (Segnalazioni Cinematografiche).