Uomini e nobiluomini

ITALIA 1959
Il marchese Peccoli, trovandosi in una situazione di estremo disagio, spera di porvi rimedio sposando la graziosa nipotina Giovanna al ricchissimo conte Rodolfo; ma Giovanna ama Dario, un giovanotto che non è né nobile, né ricco, e si affretta a sposarlo segretamente. Lo strano contegno della nipote desta i sospetti dello zio, il quale crede di poter bloccare ogni sua iniziativa fingendosi gravemente ammalato. Infatti quando uno strano tipo di medico chiamato d'urgenza al capezzale dello zio, dichiara che la vita dell'ammalato è in pericolo, Giovanna si trova nell'impossibilità di adempiere i suoi doveri di moglie. Una notte Mario tenta di raggiungerla dando la scalata alla sua finestra, ma viene scorto da due poliziotti, che prendendolo per un ladro, lo conducono in prigione. Il giorno seguente Giovanna, per liberare il marito, è costretta a dire la verità allo zio ed alla polizia. Il marchese Peccoli deve riconoscere la propria sconfitta, ma si rifà sposando una ricchissima salumiera.
SCHEDA FILM

Regia: Giorgio Bianchi

Attori: Antonio Cifariello - Mario, Vittorio De Sica - Marchese Nicola Peccoli, Silvia Pinal - Giovanna, Elke Sommer - Caterina, Raffaele Pisu - Raffaele, Alberto Talegalli - Frangipane, Grazia Maria Spina - Ragazza Squillo, Marco Tulli - Il Maggiordomo, Francesca Benedetti - Ragazza Squillo, Dori Dorika, Mario Carotenuto - Comm. Sandrini

Soggetto: Emo Bistolfi

Sceneggiatura: Mario Guerra, Carlo Romano

Fotografia: Alvaro Mancori

Musiche: Nino Oliviero

Montaggio: Adriana Novelli

Scenografia: Franco Lolli

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Tratto da: DALLA COMMEDIA DI EMO BISTOLFI "L'EREDITA' DELLO ZIO NICOLA"

Produzione: EMO BISTOLFI PER CINEPRODUZ. BISTOLFI

Distribuzione: CINERIZ - WARNER BROS - AZZURRA HOME VIDEO

CRITICA
"(...) De Sica è il più spassoso dei molti attori che fanno del loro meglio per animare il filmetto, e non importa se qualche volta è portata a strafare. I suoi duetti con Mario Carotenuto strappano più d'una risata (...)". (Anonimo "Corriere della Sera" 30/8/1959)