Ultimo amore

ITALIA 1946
Nel momento cruciale della guerra, tre amici aviatori ottengono una breve licenza che vanno a trascorrere a Roma. Nell'albergo dove alloggiano fanno la conoscenza di Maria, una giovane canzonettista, con la quale trascorrono qualche ora. Rimasto solo con la donna, uno dei tre, il capitano Rastelli, tenta di usarle violenza ma l'arrivo del cappellano militare glielo impedisce. Gli ufficiali rientrano all'aeroporto dove ricevono l'ordine di tenersi pronti per la notte, ma Rastelli trova il modo di uscire e rivedere Maria che non solo lo perdona, ma gli dice di amarlo ed insiste nel voler andare con lui. E' tardi ormai: le truppe tedesche circondano l'aeroporto. Rastelli viene ferito e riesce per miracolo a salire sul proprio apparecchio il quale, attaccato dai caccia tedeschi, arriva a destinazione con a bordo i due amici di Rastelli morti e lui stesso in fin di vita. Più tardi in un cimitero militare, durante il funerale celebrato dal cappellano, Maria arriva e si mescola alla famiglia, animata da un sentimento che le vicende della vita hanno reso puro.
SCHEDA FILM

Regia: Luigi Chiarini

Attori: Clara Calamai - Maria, la canzonettista, Andrea Checchi - Cap. Rastelli, Carlo Ninchi - Il cappellano, Dante Maggio - Partner di Maria, Aroldo Tieri - Sergente dell'Aviazione, Vira Silenti - Sorella del sergente, Giacomo Rondinella - Tenente, Pina Piovani - Madre del tenente, Ughetto Bertucci, Guido Salvini, Cesare Vico Lodovici

Soggetto: Ettore Maria Margadonna

Sceneggiatura: Ettore Maria Margadonna, Rodolfo Gentile, Giuseppe De Santis, Cesare Vico Lodovici, Brunello Rondi, Mario Serandrei

Fotografia: Otello Martelli

Musiche: Alessandro Cicognini

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Antonio Valente

Costumi: Gino Sensani

Aiuto regia: Brunello Rondi

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: PAN FILM

Distribuzione: ENIC

CRITICA
"Un altro film sulla guerra e sul dopoguerra, quindi vecchio nel soggetto e piuttosto inorganico e discontinuo nella realizzazione. Notevolmente pesante pur nella sua brevità, 'Ultimo amore' non prende come avrebbe dovuto l'animo e l'attenzione dello spettatore, salvo nelle scene, assai ben fatte, dell'ultimo volo dei protagonisti. E' un film che doveva commuovere e invece lascia sempre freddi. Di miglior effetto sono risultate le sene di minor impegno emotivo." (L'Operatore, 'Intermezzo', 8, 30 aprile 1947)