Totò all'Inferno

ITALIA 1954
Dopo vari tentativi di suicidio, Antonio Marchi muore accidentalmente, annegato in un fiume. All'inferno trova Cleopatra da lui amata al tempo della sua prima incarnazione, nelle vesti di Marcantonio. L'amore, che rinasce tra i due, provoca l'ira gelosa di Satana. Antonio scappa sulla terra e va a divertirsi in un ritrovo esistenzialista, dove viene nuovamente catturato dai diavoli: ricondotto all'inferno, viene sottoposto a giudizio. Per difendersi Antonio ricorda le sue disavventure di ladro disgraziato mentre il pubblico accusatore gli rimprovera i suoi tentativi di dongiovanni nei riguardi di una signora sua dirimpettaia. Condannato a grave pena, Antonio Marchi strabuzza gli occhi e si ritrova sulla terra: è stato un brutto sogno.
SCHEDA FILM

Regia: Camillo Mastrocinque

Attori: Wilma Casagrande, Pietro Tordi, Mara Morgan, Anna Berardelli, Enzo Garinei, Teresa Vallesi, Amedeo Girard, Giacomo Furia, Salvo Libassi, Tino Guazzelli, Mario Passante, Franca Faldini - Maria, Dante Maggio - Pacifico, Ubaldo Lay - Belfagor, Nerio Bernardi - Satana, Mario Castellani - Cri Cri, Maja Jusanova - Miss Angoscia, Mario Pisu - Tolomeo, Vince Barbi - Al Capone, Erika Sendecher - Luisa, Aldo Giuffré - Minosse, Gustavo Giorgi - Mustafa', Giulio Calì - Caronte, Olga Solbelli, Totò - Antonio Marchi, Guglielmo Inglese, Fanny Landini, Cristina Fanton, Galeazzo Benti, Maria Frau - Cleopatra

Soggetto: Totò

Sceneggiatura: Italo De Tuddo, Totò , Vittorio Metz, Piero Nelli, Lucio Fulci, Camillo Mastrocinque, Gino Mangini

Fotografia: Aldo Tonti

Musiche: Pippo Barzizza

Scenografia: Alberto Boccianti

Effetti: Gatti e Urbisaglia

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: FERRANIACOLOR - BIANCO E NERO

Produzione: EXCELSA -CARLO PONTI E DINO DE LAURENTIIS PER CARLO PONTI CIN.CA

Distribuzione: MINERVA - RICORDI VIDEO, BMG VIDEO

CRITICA
"(...) E' narrato in modo semplicemente caotico, senza la minima ricerca di originalità, nè da parte del soggettista, che è lo stesso Totò, nè da parte degli sceneggiatori, che sono responsabili di un dialogo altamente insipido(...)". (Vice, "Il Messaggero", 28/5/1955).