The Jacket

Thriller psicologico con un ottimo Adrien Brody. E un occhio a Qualcuno volò sul nido del cuculo

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GERMANIA 2005
Jack Starks è un veterano della Guerra del Golfo, durante la quale è stato ferito alla testa e nonostante il recupero fisico, è rimasto in uno stato di amnesia post-traumatica. Dopo il congedo si è ritirato nel suo paese natale in Vermont, ma è solo al mondo. Un giorno, mentre si trova per strada in cerca di un passaggio, si imbatte prima in una donna ubriaca con una figlia e l'auto in panne, e poi viene caricato in macchina da un ragazzo in viaggio verso il Canada, che poco dopo viene fermato dalla polizia. Jack perde i sensi e al suo risveglio si ritrova imputato di omicidio, ma viene scagionato per infermità mentale e affidato alle cure di un ospedale psichiatrico. Intontito dai sedativi e legato in un vano estraibile dell'obitorio dell'ospedale, inizia un viaggio con la mente in cui cercherà di rimettere insieme i pezzi del suo passato e che allo stesso tempo gli aprirà uno spiraglio per il futuro...
SCHEDA FILM

Regia: John Maybury

Attori: Adrien Brody - Jack Starks, Keira Knightley - Jackie Price, Kris Kristofferson - Dottor Thomas Becker, Jennifer Jason Leigh - Dott.ssa Beth Lorenson, Kelly Lynch - Jean Price, Brad Renfro - Lo Straniero, Daniel Craig - Rudy Mackenzie, Steven Mackintosh - Dottor Hopkins, Brendan Coyle - Damon, Mackenzie Phillips - Infermiera Harding, Laura Marano - Piccola Jackie, Jason Lewis - Agente Harrison, Richard Dillane - Capitano Medley, Fish - Jimmy Fleischer, Ian Porter - Sindaco, Tara Summers - Nina

Soggetto: Tom Bleecker, Marc Rocco

Sceneggiatura: Massy Tadjedin

Fotografia: Peter Deming

Musiche: Brian Eno

Montaggio: Emma E. Hickox

Scenografia: Alan MacDonald

Arredamento: Liz Griffiths

Costumi: Douglas Hall

Effetti: Louis Craig, David Harris (II), Double Negative, Centropolis Effects LLC

Durata: 102

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: PANAVISION, SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35) - DELUXE

Produzione: GEORGE CLOONEY, PETER GUBER, STEVEN SODERBERGH, PETER MCALEESE, ANDREAS SCHMID PER MANDALAY PICTURES, WARNER INDEPENDENT PICTURES, SECTION 8 PRODUCTIONS INC., VIP 2+3 MEDIENFONDS

Distribuzione: I.I.F.

Data uscita: 2005-04-01

CRITICA
"L'idea di Soderbergh è chiara: dare in mano a un autore anti-hollywoodiano un soggetto politicamente incendiario, due star e vedere che succede. 'The Jacket' tiene incollati. Non c'è dubbio. Sia per capire il destino del povero protagonista che ricorda il reduce dal Vietnam Tim Robbins di Allucinazione perversa , sia per le immagini crudeli che Maybury dedica alle torture che il nostro subisce nel manicomio, dove lo chiudono per ore in una cella modello obitorio insaccato come un salame. Da qui la giacca del titolo. La denuncia contro chi dimentica, e maltratta, i propri eroi di guerra è chiara. Missione compiuta caro Maybury. L'integrità di artista non è stata compromessa e grazie a Steven Soderbergh, e nonostante una brutta distribuzione in Usa, il suo talento è stato apprezzato da qualche spettatore in più rispetto al passato." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 1 aprile 2005)

"Producono George Clooney e Steven Soderbergh, le musiche sono di Brian Eno, il protagonista è Adrien Brody, il regista è anche un pittore e videomaker di livello internazioinale. Ci sono tutte le premesse affinché 'The Jacket' non sia scambiato per un film di routine. John Maybury sull'abusato pretesto narrativo del trauma post-bellico, delle profonde ferite psicologiche e morali lasciate dalla guerra, costruisce un'opera originale, un plot intrigante con una struttura audace. (...) Ottima la prova di Brody che dopo 'Il pianista' si candida già per un possibile Oscar." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 2 aprile 2005)

"La produzione lo incasella come thriller psicologico: però, non bisogna credere che 'The Jackett' sia un giallo, né un film di genere in senso stretto. Avventurandosi in territorio complessi che pure hanno spesso alimentato il cinema 'fantastico', il regista John Maybury ha realizzato un film d'autore, che coniuga lo spettacolo con una robusta dose di stile." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 aprile 2005)