SONO IO L'ASSASSINO

ITALIA 1947
Dolly, ballerina del varietà, corteggiata da Paolo, s'innamora di lui, ed accetta le sue premure senza curarsi di sapere chi egli sia. Purtroppo Paolo è un delinquente, che compie delle grassazioni a danno di negozianti. Durante una di queste imprese, è costretto a sparare sul commesso di un negozio: nel fuggire urta una ragazza, che può vederlo in viso. La ragazza è un'abile disegnatrice: a richiesta della polizia, essa riproduce, in uno schizzo, i lineamenti dell'uomo, che ha visto di sfuggita. La polizia crede di riconoscere nello schizzo i tratti fisionomici di Marco, pregiudicato, che ha riportato già due condanne, per piccoli furti. Costui viene arrestato, benché si proclami innocente, e il suo ritratto viene riprodotto dai giornali. Qualcuno fa notare a Dolly che il ritratto del presunto grassatore rassomiglia in modo strano a Paolo. Messa in sospetto dal contegno del suo amico, Dolly invita la moglie di Marco a venirla a trovare a teatro, dove quella vede Paolo e ne rileva la strana rassomiglianza con suo marito. La polizia messa al corrente, fa nuove indagini; Paolo, insospettito, tenta di fuggire, ma inseguito dalla polizia, viene ferito a morte.
SCHEDA FILM

Regia: Roberto Bianchi Montero

Attori: Roberto Martufi, Leonilde Montesi, Tino Scotti, Attilio Torelli, Margherita Nicosia Bossi, Carlo Ninchi - Commissario Milani, Amedeo Trilli - Paolo Magli, Silvana Jachino - Giornalista Disegnatrice, Vera Carmi - Anna Magli, Greta Gonda - Mary Dolly, Giovanni Grasso, Claudio Villa, Leopoldo Valentini, Fedele Gentile, Virginia Balistrieri, Alfredo Rizzo

Soggetto: Roberto Bianchi Montero

Sceneggiatura: Roberto Bianchi Montero, Ugo Chiarelli

Fotografia: Vincenzo Seratrice

Musiche: Gioacchino Angelo

Scenografia: Renato Sabbioni

Durata: 94

Genere: POLIZIESCO

Produzione: SIRIUS FILM

Distribuzione: SCALERA - REGIONALE

CRITICA
"(...) Costituisce un tentativo apprezzabile, anche se non del tutto riuscito, di film poliziesco, genere poco sfruttato dai nostri produttori". (Anonimo, "Intermezzo", n. 17 del 15/9/1949).