Quando l'amore è sensualità

ITALIA 1973
La contessa Giulia Sanfelice allo scopo di rimpinzare l'esausto patrimonio dà la figlia Erminia in matrimonio ad Antonio, che ha accumulato un'enorme fortuna col commercio delle carni. Tanto è sensibile, inesperta e inibita Erminia, vittima di una madre dalla sensualità frustrata, quanto è sanguigno estroverso e grossolano Antonio il quale non riesce a consumare il matrimonio, nonostante i volenterosi uffici, della contessa madre e del viscido parroco don Claudio. Mentre Antonio si sfoga con le prostitute Erminia fugge da Parma a Piacenza presso la sorella Angela che tutt'altro tipo quasi riesce a coinvolgerla nelle proprie scorribande sessuali di moglie cosiddetta emancipata. Nell'assenza della figlia, la contessa Giulia, travolta dalla prorompente vitalità di Antonio gli si offre divenendone l'amante. Erminia torna a casa e sorprende la madre uscire dalla camera di Antonio. Allora si denuda davanti a lei e si offre al marito mentre Giulia desolata si accascia piangendo nel corridoio.
SCHEDA FILM

Regia: Vittorio De Sisti

Attori: Agostina Belli, Femi Benussi, Gianni Macchia, Monica Monet, Giovanni Petrucci, Umberto Raho, Françoise Prévost, Giovanni Rosselli, Ewa Aulin

Soggetto: Luigi Russo

Sceneggiatura: Vittorio De Sisti, Luigi Russo

Fotografia: Aldo De Robertis

Musiche: Ennio Morricone

Montaggio: Angelo Curi

Durata: 92

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR

Produzione: TRAC

Distribuzione: REGIONALE - RICORDI VIDEO

NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 10/04/2018 HA ABBASSATO IL DIVIETO DI VISIONE DAI 18 AI 14 ANNI.
CRITICA
La storia, com'è facile intuire, è scabrosa, e il regista l'elabora con mano pesante non perdendo occasione per sciorinare situazioni indecenti, nudità integrali, orge, amori di gruppo, dialoghi di estrema crudezza, con acrimonie anticlericali e risse disgustose. Qualche buona ambientazione, soprattutto negli "esterni" di Parma e Piacenza, un paio di sequenze di eccellente fattura, una discreta recitazione di attori convenientemente calati nei personaggi non salvano il film da un giudizio totalmente negativo. (Segnalazioni Cinematografiche, vol.75, p.220).