Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d'Europa

Who is killing the great chefs of Europe?

GERMANIA 1978
Max Vandenberg, direttore di una rivista gastronomica e famoso ghiottone, riceve dal suo medico uno spiacevole avvertimento: se continuerà a mangiare così tanto non gli resterà molto da vivere. Il ciccione non se ne cura, ma ecco che una misteriosa mano omicida toglie di mezzo, uno dopo l'altro, tre dei più grandi cuochi europei dei cui manicaretti Max era appassionato. I sospetti cadono prima su una giovane pasticcera, Natasha, poi sul suo ex-marito, l'americano Robby Ross, che ha intenzione di aprire in Europa una catena di terribili fast-food. Anche Natasha rischia di fare la fine dei suoi colleghi ma viene salvata prontamente da Robby. Chi è il misterioso omicida e cosa c'entra con Max?
SCHEDA FILM

Regia: Ted Kotcheff

Attori: George Segal - Robby, Jacqueline Bisset - Natasha, Robert Morley - Max, Jean-Pierre Cassel - Kohner, Philippe Noiret - Moulineau, Jean Rochefort - Grandvilliers, Gigi Proietti - Ravello, Stefano Satta Flores - Fausto Zoppi, Madge Ryan - Beecham, Frank Windsor - Blodget, Peter Sallis - St Claire, Tim Barlow - Doyle, John Le Mesurier - Dr. Deere, Joss Ackland - Cantrell, Jean Gaven - Salpetre

Soggetto: Nan Lyons, Ivan Lyons

Sceneggiatura: Peter Stone

Fotografia: John Alcott

Musiche: Henry Mancini

Montaggio: Thom Noble

Scenografia: Rolf Zehetbauer

Costumi: Donfeld , Anton Eder, Judy Moorcroft

Altri titoli:

Die Schlemmerorgie

La grande cuisine

Someone is killing the great chefs of Europe

Ein kochtopf voller Leichen

Too Many Chefs

Durata: 110

Colore: C

Genere: GIALLO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: Romanzo "Cadaveri su piatti di classe" di Nan E Ivan Lyons

Produzione: WILLIAM ALDRICH PER ALDRICH COMPANY, BAVARIA FILM, GERIA PRODUCTIONS, LORIMAR PRODUCTIONS

Distribuzione: FIDA

CRITICA
"Malgrado la ripetitività di alcune situazioni e qualche caduta di ritmo, il film costituisce un esempio di buon cinema comico. I dialoghi sono spiritosi, gli interpreti eccellenti; l'intreccio è fragile, ma originale." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 86, 1979)