Per sesso o per amore?

Combien tu m'aimes?

Pasticciaccio di Bertrand Blier. La Bellucci (doppiata) non salva il film da incertezze e dialoghi

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FRANCIA 2005
Parigi, oggi. In un locale notturno di Pigalle, François, conquistato dalla bellezza di Daniela, squillo di lusso, le chiede di diventare la sua donna. Lui le racconta di avere vinto qualche milione di euro alla lotteria, e lei lo segue, sistemandosi a casa sua. La vita quotidiana però non è così facile. Non solo perché François non gode di buona salute (deve chiamare spesso il suo amico medico André), ma perché ben presto si rifà vivo Charlie, da sempre protettore di Daniela. Questi cerca di avviare una trattativa di 'vendita', puntando sulla ricchezza dell'uomo. Ma, dopo varie incertezze, Daniela riacquista la sua libertà, e François le rivela che la notizia della vincita non è vera. Lui non è ricco, ma Daniela gli rimane vicino comunque. Lei dice: "Il mio cuore è guarito visto che ti ho incontrato".
SCHEDA FILM

Regia: Bertrand Blier

Attori: Monica Bellucci - Daniela, Gérard Depardieu - Charlie, Bernard Campan - François, Jean-Pierre Darroussin - André Migot, Édouard Baer - Edouard, Sara Forestier - Muguet, Cecile Brams - Anne-Sophie, Farida Rahouadj - La vicina, François Rollin - Michael, Seidy Lopez - Collega di François, Vincent Nemeth - Collega di François, Michel Vuillermoz - Dottore, Thomas Badek - Il vicino, Baptiste Roussillon - Guardia del corpo, Jean Dell - Uomo al cimitero, Fabienne Chaudat - Collega di François, Bertrand Blier - Cliente di Muguet, Bruno Abraham-Kremer - Collega di François, Valérie Karsenti - Collega di François, Michaël Abiteboul - Collega di François, Jean Barney - Guardia del corpo

Sceneggiatura: Bertrand Blier

Fotografia: François Catonné

Montaggio: Marion Monestier

Scenografia: François de Lamothe

Costumi: Catherine Leterrier

Altri titoli:

Combien tu gagnes?

Ma tu quanto mi ami?

Durata: 95

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: FIDELITE' PRODUCTIONS, FRANCE 2 CINEMA, WILD BUNCH, BIM, DISTRIBUZIONE, PAN-EUROPEENNE PRODUCTION, PLATEAU A, LES FILMS ACTION, TPS STAR

Distribuzione: BIM (2006)

Data uscita: 2006-02-03

CRITICA
"Riassunto così il film di Blier perde l'essenziale, che sta appunto nei dialoghi. Paradossali perché dicono tutto ciò che per lo più resta taciuto o appena accennato; e recitati in prima persona anche se scritti in uno stile ironico e oggettivo che può ricordare le didascalie dei fumetti. Come se questi personaggi-cliché il Maschio medio, la Puttana generosa, il truce Malvivente consapevoli del loro essere cliché, si guardassero vivere dall'esterno. E bisogna dire che se la commedia ci mette un po' a prendere il via (faticosa la prima parte, e scopertamente patetico l'episodio dell'amico medico Darroussin che nasconde un terribile segreto), lo humour rosa e nero del divertito Blier alla fine decolla. Anche grazie a piccole ma efficaci trovate di regia (quando lo scettro del potere passa di mano, tutto il film non è che una lotta di potere nella coppia, l'illuminazione della scena cambia di colpo). E a una serie di personaggi di contorno assai felici, come la vicina araba e magrolina che ruba prima la scena e poi l'uomo (ma una volta sola...) alla statuaria Bellucci (una bravissima Farida Rahouadj). O il coro ironico dei colleghi di Campan, che stupiti dalla sua trasformazione finiscono per spiarlo, pedinarlo, infilarglisi in casa tutti insieme. Perché non bisogna essere egoisti, tanta felicità va per lo meno divisa. E il gioco scoperto sull'Italia e i suoi cliché, con arie liriche spalmate a piene mani sulla burrosa protagonista, incornicia a dovere questa commedia perfida e ottimista dominata da un cast al diapason." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 3 febbraio 2006)

"Blier, che ha da sempre un'idea folk del sesso, omaggia la splendida Bellucci e l'Italia, con melodie d'opera, panni stesi, il fruscìo di 25 sottovesti alla Loren, ma non indovina la chiave di un film chiuso nel suo mistero. Troppo ambizioso per essere un divertimento sull'illusione dei sentimenti, il noir non ha forza surreale e non esprime un'ossessione e una disperazione dei sensi. Così la storia, irrealmente fotografata, rimane mezza vestita e mezza spogliata, un oscuro soprammobile del desiderio in cui i piani di lettura non si chiariscono mai." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 3 febbraio 2006)

"Un film su Monica Bellucci. Tutto per lei. Finalmente! Moglie di un attore, Vincent Cassel, nel cinema da quindici anni, solo adesso, con Bertrand Blier, regista di solide commedie, ha trovato il suo Pigmalione. Pronto a costruirle un film che la coinvolge dal principio alla fine, partendo scopertamente dalla sua bellezza, sempre esaltata, ma facendola approdare anche a un modo di viverla e di 'recitarla' che non tarda a riverlarcela attrice vera, con tutte le sfumature e le sottigliezze che non vengono mai meno; neanche nelle pagine in cui si fa generosamente spazio al nudo. (?) Naturalmente, per Blier, siamo ancora sul versante della commedia, non però secondo schemi solo facili. Le situazioni sono dosate con abilità e, spesso con furbizia, i ritmi, cadenzati da equivoci e da sorprese, sono in genere piuttosto disinvolti e i passaggi dal sesso ai sentimenti non sono mai forzati né, soprattutto, retorici perché li sostiene una vitalità rispecchiata anche da un florilegio di dialoghi fra la cronaca e il brio e un sottofondo quanto mai puntuale di un 'bel canto' italiano. Mentre i tre personaggi principali svelano ciascuno psicologie tratteggiate con accenti saldi; il timido François, sottilmente interpretato da un finissimo Bernard Campan, il virulento Charlie, con cui Gérard Depardieu tenta con efficacia la caricatura di un gangster e poi, ma non da ultimo, Monica Bellucci capace, per il suo personaggio, nudo o vestito, di rilevare doti fino ad oggi ignorate di malizia, di grazia, di tenerezza. Con il dominio pieno dei suoi mezzi espressivi. Adesso recita. Anche con la bellezza." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 3 febbraio 2006)

"Considerando che protagonisti assoluti sono il suo corpo e la sua bellezza c'è da complimentarsi con Monica Bellucci (oltre che per le caratteristiche appena citate, le quali vanno prese con cautela, come il suo partner nella storia insegna, dai deboli di cuore) per non essersi piegata a una mera strumentalizzazione, per non essersi resa puro oggetto. Governa il ruolo con molto spirito e, se la parola non suonasse tronfia e altisonante, diremmo con autorevolezza. Il film scorre divertente almeno fino a quando s'incarta fellineggiando per la tangente onirica. (...) Bertrand Blier è come sappiamo un regista brillante, incisiva è la piccola parte dell'ottimo Jean- Pierre Darroussin (l'attore dei film di Guédiguian) nel ruolo di un medico che con apprensione mista a invidia segue passo passo l'impatto del nuovo corso sessuale sulle coronarie dell'amico. "(Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 3 febbraio 2006)