Non sono superstizioso... ma!

ITALIA 1943
Un giovane barone, poche ore prima del proprio matrimonio, si addormenta profondamente e sogna che la sua fidanzata non lo ama affatto, anzi, che gli preferisce un altro, mentre i futuri suoceri ripongono tutte le loro speranze su questo matrimonio per rialzare le sorti della famiglia, sull'orlo della bancarotta. Svegliatosi di soprassalto, il barone ha appena il tempo di arrivare puntuale in casa della fidanzata. Ma il sogno lo ha turbato profondamente e ben presto si accorge che tutto ciò che vede accadere intorno a lui corrisponde perfettamente al sogno. Dopo poche ore, ottiene anche la prova che la sua fidanzata non lo ama più. Il giovane si finge allora rovinato finanziariamente; e solo allora capisce che il suo amministratore lo ha realmente e letteralmente ridotto al verde. I genitori della fanciulla vedono allora sfumare le loro speranze e annullano il matrimonio. Mentre il barone si allontana, però, viene raggiunto dalla sorella della sua ex fidanzata a cui non importa quanti soldi abbia.
SCHEDA FILM

Regia: Carlo Ludovico Bragaglia

Attori: Vittorio De Sica - Il barone Roberto, Armando Falconi - Il commendator De Rosa, Maria Mercader - Rosetta De Rosa, Carla Candiani - Gabriella De Rosa, Aroldo Tieri - Lo spasimante nevrastenico, Guglielmo Barnabò - Il padre di Rosetta, Jone Morino - La madre di Rosetta, Enrico Luzi, Arturo Bragaglia, Giacomo Moschini, Oreste Fares

Soggetto: Lori Tosi Punzo, Aldo De Benedetti - non accreditato

Sceneggiatura: Vittorio De Sica, Franco Riganti, Piero Tellini, Carlo Ludovico Bragaglia, Aldo De Benedetti - non accreditato

Fotografia: Carlo Montuori

Musiche: Renzo Rossellini

Montaggio: Fernando Tropea

Scenografia: Piero Filippone

Arredamento: Gino Brosio

Aiuto regia: Luigi Carpentieri

Durata: 82

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: ACI

Distribuzione: ACI-EUROPA

CRITICA
"Carlo Ludovico Bragaglia è il regista dei 'film senza pretese', val quanto dire dei film a carattere comico-sentimentale che non hanno altro scopo che rallegrare gli spettatori rasentando la farsa o addirittura ingolfandovisi. (...) Con un po' di diligenza poteva essere un film gustoso e invece non lo è. Il protagonista, ioè De Sica, che agisce nella vita secondando un sogno che è stato un incubo e che ha molta attinenza con la realtà, ci persuade poco, non per la trovata in sé che è originale e carina, ma perché tale trovata è superficialmente svolta". (Alberto Blandi, 'La Stampa', 8 ottobre 1944)