NELLA MORSA DEL RAGNO - ALONG CAME A SPIDER

ALONG CAME A SPIDER

USA 2001
TRAMA CORTA
Megan Rose, figlia del senatore Hank Rose, viene rapita a scuola da un insegnante. Il caso viene affidato al dottor Alex Cross - detecitve-psicologo che collabora con il dipartimento di polizia di Washington - che insieme all'agente Jezzie Flannigan inizia le indagini sul rapimento. Tutte le piste sembrano condurre al nome di Gary Soneji, un pericoloso criminale. In cambio della giovane sequestrata, Soneji vuole più di un riscatto: intende, infatti, passare alla storia.

TRAMA LUNGA
Il criminologo-investigatore Alex Cox, ancora traumatizzato per la morte di una collega avvenuta un anno prima durante un'azione da lui condotta, riceve un messaggio dal criminale Gary Soneji che, fingendosi un insegnante, ha rapito Megan, figlia del senatore Hank Rose. Alex accetta di aiutare Jezzie Flanagan, l'agente dei servizi segreti che doveva sorvegliare la bambina, e scopre che Soneji vuole commettere il crimine del secolo, superando in notorietà il famigerato 'rapimento Lindbergh'. Megan è infatti solo un mezzo per rapire poi Dimitri, suo inavvicinabile compagno di scuola, figlio di un importante uomo politico russo. Il ragazzino è spinto a eludere la sorveglianza perché riceve finte e-mail di aiuto dall'amichetta, in realtà spedite da Soneji. Alex e Jezzie riescono a sventare all'ultimo momento il diabolico piano. Il giorno dopo arriva una richiesta di riscatto in diamanti per la liberazione di Megan. Dopo il pagamento, Soneji assale i due investigatori, ma rimane ucciso. Dov'è la bambina? Le ricerche continuano. Alex, partendo dal fatto che la richiesta di riscatto non corrispondeva al profilo psicologico di Soneji, scopre che Jezzie aveva compreso il piano criminale molto tempo prima del rapimento ma, con la complicità di un collega, non era intervenuta, pensando di sfruttare la situazione a suo vantaggio: è lei ad avere i diamanti. Jezzie fa fuori il suo collega, ma viene uccisa da Alex, prima che riesca ad eliminare anche la bambina.
SCHEDA FILM

Regia: Lee Tamahori

Attori: Morgan Freeman - Alex Cross, Monica Potter - Agente Segreto Jezzie Flannigan, Michael Wincott - Gary Soneji/Jonathan Mercuzio, Mika Boorem - Megan Rose, Penelope Ann Miller - Katherine Rose, Michael Moriarty - Senatore Hank Rose, Dylan Baker - Agente Speciale Oliver 'Ollie' Macarthur, Anton Yelchin - Dimitri Starodubov, Billy Burke - Agente Segreto Ben Devine, Kimberly Hawthorne - Agente Hickley, Jay O. Sanders - Agente Fbi Kyle Craig

Soggetto: James Patterson

Sceneggiatura: Marc Moss

Fotografia: Matthew F. Leonetti

Musiche: Jerry Goldsmith

Montaggio: Nicolas de Toth, Neil Travis

Scenografia: Ida Random

Costumi: Sanja Milkovic Hays

Effetti: William H. Orr, Michael Cassidy, Clay Scheirer

Durata: 100

Colore: C

Genere: THRILLER

Tratto da: ROMANZO OMONIMO DI JAMES PATTERSON "RICORDA MAGGIE ROSE".

Produzione: DAVID BROWN PRODUCTIONS, PARAMOUNT PICTURES, PHASE 1 PRODUCTIONS, REVELATIONS ENTERTAINMENT

Distribuzione: EAGLE PICTURES

Data uscita: 2001-10-26

CRITICA
"L'unico interesse del film è rappresentato dallo sviluppo dell'azione e dai suoi esiti, ancorché non imprevedibilissimi. Per il resto, la pur competente regia (che aveva fatto sperare di più con il suo debutto, 'Once Were Warriors', prima di farsi fagocitare da Hollywood) non riesce a evitare quella che è ormai la cifra di gran parte del cinema americano: un'estetica da tv-movie a schermo più grande e con qualche dose supplementare di violenza". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 ottobre 2001)

"Il fascino del thriller, non privo di colpi di scena, sta soprattutto nel protagonista". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 ottobre 2001)

"L'intreccio magari è un po' meccanico, i colpi di scena sono abbondanti quanto 'telefonati', i riferimenti al rapimento del figlio di Lindbergh il trasvolatore oceanico, sembrano messi lì per bellezza più che per vera necessità. Ma le scene d'azione sono ben congegnate, il cast funziona, il plot è così archetipo che pare quasi di vedere una fiaba . E Morgan Freeman, che il regista Lee Tamahori giustamente paragona a Gary Cooper e Clint Eastwood, è ormai un monumento. Lento, silenzioso, concentrato, occupa il centro della scena con un'autorità che a pochi altri neri è stata concessa. Sia pure all'interno del cinema di genere". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 26 ottobre 2001)