MONACA SANTA

ITALIA 1948
Angela è stata affidata dal padre, rimasto vedovo, ad una zia suora. Coinvolto, per la perfidia di un falso amico, in un delitto, del quale in realtà è innocente, il padre di Angela deve lasciare l'Italia e ripara in Argentina. La bimba resta in convento, presso la zia monaca. Il padre manda dall'Argentina lettere e denari per Angela; ma il falso amico intasca i denari e brucia le lettere. Morta la zia, Angela, che è ormai una ragazza va a stare col Cammarano, il falso amico, in una pensione tenuta dell'amante di lui. I due ne fanno la serva della pensione, ed essa accetta con rassegnazione il suo destino, confortata dall'amore di un bravo giovane, col quale si è fidanzata. Essa ha una bella voce, e il fidanzato si fa promettere che essa non canterà per altri che per lui. Ma Quando il Cammarano tenta di violentarla, essa abbandona la pensione ed accetta le offerte amichevoli di un maestro di musica, che ne fa in breve una celebre canzonettista. Ritorna dalla prigionia il fidanzato, che giudicando Angela spergiura, le volta le spalle, ma poi ritorna a lei pentito, mentre l'infame Cammarano viene infine scoperto e punito.
SCHEDA FILM

Regia: Guido Brignone

Attori: Eva Nova - Angela, Enrico Glori - Cammarano, Tina Lattanzi - La Zia Monaca, Gigi Pisano - Ernesto D'Albore, Padre Di Angela, Grazia Gresi, Elvira Romanelli, Giulia Melidoni, Aniello Mele, Amedeo Girard, Raffaele Di Napoli, Pina Piovani, Adriana Serra, Ida Dorati Bracci, Cesare Danova - Fidanzato Di Angela

Sceneggiatura: Fulvio Palmieri

Fotografia: Renato Del Frate

Musiche: Aldo Bovio, Ezio Carabella

Scenografia: Virgilio Marchi

Durata: 85

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: DALLA CANZONE "AMMORE BUSCIARDO" DI ENZO DI GIANNI

Produzione: FORTUNATO MISIANO PER LA ROMANA FILM

Distribuzione: ROMANA - VARIETY FILM

NOTE
SCENEGGIATURA: GUIDO BRIGNONE NON ACCREDITATO. INTERPRETI: HA PARTECIPATO IL CANTANTE LUCIANO VALENTE.
CRITICA
"Non crediamo occorra spendere molte parole per deplorare che in Italia si faccia ancora di questa roba (...). Il fatto che il film sia un gradino più su di "Madunnella" e simili (non molto più su però!) non giustifica l'iniziativa di intraprenderlo. Eva Nova non è molto fotogenica ma in compenso ha una bella voce (...)". (A. Albertazzi, "Intermezzo", 17/18,30/9/1948).