LO SCONOSCIUTO DI SAN MARINO

ITALIA 1946
Durante la guerra, affluiscono a S. Marino numerosi profughi. Un giorno arriva, tra gli altri, un giovane straniero, male in arnese, che sembra aver perduto la memoria. Lo sconosciuto dà prova di sentimenti gentili: si fa amico dei piccoli profughi, alla vista di un macello in attività dà in escandescenze. Tutti lo festeggiano: un ateo lo accoglie in casa sua, il parroco lo crede mandato da Dio. Egli s'accosta fraternamente ad una sgualdrina e le tocca il cuore. Giunge notizia che la "linea gotica" è caduta: l'Italia è salva. Per renderne grazie al Signore, muove dalla Chiesa per le vie della città una processione solenne e lo sconosciuto vi assiste: un baleno improvviso illumina la sua mente, e si rivede vestito dell'uniforme nazista, in atto di ordinare la strage dei partecipanti ad una simile processione. Un'ondata dell'antico furore l'investe, e come invasato assale gli amici di ieri, entra nella Chiesa e fa scempio delle cose sacre; ma la coscienza morale si risveglia, l'ex nazista ha orrore di sè, e disperato si lancia in un campo di mine e viene travolto dallo scoppio.
SCHEDA FILM

Regia: Michael Waszynski

Attori: Anna Magnani - La Prostituta, Vittorio De Sica - Il Benestante, Aurel M. Milloss - Lo Sconosciuto, Antonio Gandusio - Il Parrocco, Giuseppe Porelli - L'Ateo, Fadoriga Andrejewska, Fanny Marchiò, Furlanetto, Vittorio Campi, Aristide Garbini, Fausto Guerzoni, Franca Belli, Maria Renata Bogdanski, Irma Gramatica

Soggetto: Cesare Zavattini

Sceneggiatura: Cesare Zavattini, Giulio Morelli, Vittorio Cottafavi

Fotografia: Arturo Gallea

Musiche: Giuliano Conte, Alessandro Cicognini

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Boris Bilinsky

Durata: 86

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: GIAMPAOLO BIGAZZI PER FILM GAMMA

Distribuzione: GENERALCINE

NOTE
REGIA DELLA 2° UNITA' E COLLABORAZIONE ALLA REGIA DI VITTORIO COTTAFAVI.
REVISIONE MINISTERO SETTEMBRE 1997.
CRITICA
"(...) altre cose ci spiacciono, e fortemente, in questo film: che per esempio attori come Vittorio De Sica, Anna Magnani, Antonio Gandusio e Irma Gramatica, abbiano potuto accettare questo sgorbio; e sapere che il soggetto e la sceneggiatura sono di Cesare Zavattini, per il quale abbiamo sempre avuto molta stima...". (Ermanno Comuzio, "Hollywood", n. 139 del 15/5/1948).