L'immortale

L'immortel

FRANCIA 2010
Marsiglia. L'ex criminale Charly Matteï viene trovato in un parcheggio del Vecchio Porto di Marsiglia, con 22 pallottole in corpo. L'uomo, che aveva deciso di cambiare vita e negli ultimi anni si era dedicato solo a sua moglie e ai suoi due bambini, viene dato per morto ma, in realtà, le cose non stanno proprio come sembrano...
SCHEDA FILM

Regia: Richard Berry

Attori: Jean Reno - Charly Matteï, Kad Merad - Tony Zacchia, Jean-Pierre Darroussin - Martin Beaudinard, Marina Foïs - Marie Goldman, Luc Palun - Pascal Vasetto, Richard Berry - Aurelio Rampoli, Joey Starr - Pistachio, Dominique Thomas - Ange Palardo, Martial Bezot - Franck Rabou, Daniel Lundh - Malek Telaa, Joséphine Berry - Eva, Max Baissette de Malglaive - Anatole Matteï, Gabriella Wright - Yasmina Telaa, Fani Kolarova - Christelle Mattei, Claude Gensac - Sig.ra Fontarosa, Venantino Venantini - Padovano, Moussa Maaskri - Karim, Catherine Samie - Stella Matteï, Jessica Forde - Clothilde, Philippe Magnan - Pothey

Soggetto: Franz-Olivier Giesbert - romanzo

Sceneggiatura: Richard Berry, Matthieu Delaporte, Alexandre de La Patellière, Eric Assous - dialoghi

Fotografia: Thomas Hardmeier

Musiche: Klaus Badelt

Montaggio: Camille Delamarre

Scenografia: Philippe Chiffre

Arredamento: Nicolas Decaux, Catherine Werner-Schmidt

Costumi: Carine Sarfati

Altri titoli:

22 Bullets

Durata: 115

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)

Tratto da: romanzo "L'immortel" di Franz-Olivier Giesbert

Produzione: LUC BESSON, PIERRE-ANGE LE POGAM PER EUROPA CORP., TF1 FILMS PRODUCTION, MARIE COLINE FILMS, SMTS, CANAL+, CINÉCINÉMA

Distribuzione: EAGLE PICTURES

Data uscita: 2010-11-05

TRAILER
CRITICA
"'L'immortale' è diretto da Richard Berry, tuttavia porta soprattutto la firma del produttore Luc Besson. Il quale, dopo averlo per qualche tempo abbandonato, torna al suo genere preferito, il noir alla francese, melodrammatico nel taglio dei caratteri, americanizzato nel gusto delle scene d'azione, enfatizzato nel tasso di violenza e postmoderno nella scala dei valori (pur assassino efferato, Reno è un tenerissimo capo famiglia). L'intreccio confuso e pretestuoso non brilla per originalità, ma il ritmo è efficace e con la sua intensità e imponenza fisica di Reno è facile credere che sia immortale." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 5 novembre 2010)

"Dentro al genere malavitoso alla marsigliese, la specialità francese gradita nei 70 di Borsalino e co., Richard Berry attore e autore monta su misura per il talento di Jean Reno (e Darroussin) la storia del fuorilegge che vuol ritirarsi: aggredito con 22 pallottole risorge per restituirle con gli interessi. Fra eterne melodie ('Tosca', 'Butterfly', 'Rigoletto') il film snoda orrendi agguati anche di piccini con un filo di humour (pistole nel secchiello da champagne) pure verso Sarkozy." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 5 novembre 2010)

"Anche Hitchcock salterebbe sulla poltrona. Lui che adorava le storie inverosimili, purché elettrizzanti. E qui è una scarica continua di adrenalina pura. (...) Che finimondo. Jean Reno è uno spettacolo: nonostante la mano destra disastrata, fila in moto meglio di Valentino Rossi e spara più veloce di John Wayne. In premio merita un rasoio." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 5 novembre 2010)