L'amore dura tre anni

L'amour dure trois ans

FRANCIA 2011
Marc Marronier, critico letterario di giorno e cronista mondano di sera, ha una visione disincantata dell'amore. Secondo lui anche questo sentimento, come tante altre cose nella vita, ha una data di scadenza: tre anni. Ovvero il tempo esatto della durata del suo matrimonio. Quando scopre che la sua ex moglie Anne ha una nuova relazione con uno scrittore di successo, Marc per ripicca e sfida decide di scrivere un cinico pamphlet proprio contro l'amore. Tuttavia, il destino mette sulla sua strada l'irresistibile Alice e le certezze di Marc cominciano a vacillare facendogli mettere in discussione tutto quello che ormai aveva dato per assodato nel suo manuale sull'amore...
SCHEDA FILM

Regia: Frédéric Beigbeder

Attori: Louise Bourgoin - Alice, Gaspard Proust - Marc Marronnier, Joey Starr - Jean-Georges, Jonathan Lambert - Pierre, Valérie Lemercier - Francesca Vernesi, editrice, Frédérique Bel - Kathy, Elisa Sednaoui - Anne, Nicolas Bedos - Antoine, Bernard Menez - Padre di Marc, Anny Duperey - Madre di Marc, Thomas Jouannet - Insegnante di surf, Christophe Bourseiller - Parroco, Pom Klementieff - Fidanzata del padre, Camille Verschuere - Flore, Chloé Beigbeder - Bambino, Victoria Olloqui - Inès, Alain Buron - Giudice, Alain Kruger - Dottore, Frédéric Beigbeder - Soldato russo (non accreditato, Michel Legrand

Soggetto: Frédéric Beigbeder

Sceneggiatura: Frédéric Beigbeder, Christophe Turpin, Gilles Verdiani, Eugénie Grandval - collaborazione, Gaspard Proust - collaborazione dialoghi

Fotografia: Yves Cape

Musiche: Martin Rappeneau

Montaggio: Stan Collet

Scenografia: Christian Marti

Costumi: Marie-Laure Lasson, Claire Lacaze

Suono: Pierre Mertens, Frédéric Demolder, Jean-Paul Hurier

Durata: 98

Colore: B/N-C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: DCP (1:2.35)

Tratto da: romanzo omonimo di Frédéric Beigbeder (ed. Feltrinelli)

Produzione: THE FILM, AKN PRODUCTIONS, EUROPACORP, FRANCE 2 CINEMA, SCOPE PICTURES, CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL + E CINÉ +

Distribuzione: MOVIEMAX (2012)

Data uscita: 2012-06-27

CRITICA
"Tipicamente francese, la commedia sentimentale di Frédéric Beigbeder, ex pubblicitario e critico letterario autore di un best seller, racconta che l'amore è eterno finché dura: scrive max tre anni, poi si ricrede. Tappezzata di figurine note, tra cui la cinica editor, inginocchiato ai piedi del musicista Michel Legrand, il film dura tre ore nel ricordo ma comprende la corsa finale per dire ti amo. Tenta anche di andare controcorrente, tentato dal grottesco, la scoperta è l'ironico Gaspard Proust, che certo deve citare Marcel." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 29 giugno 2012)

"Per intendersi sul genere, più che muoversi in area Federico Moccia il regista esordiente mira a WoodyAllen, tra battute cinico-romantiche e una certa aura modaiola. La parte migliore sono i primi tre minuti, che riassumono sotto forma di home-movie lo sboccio dell'amore tra Marc e Anne, la felicità, l'abitudine, il disamore, la separazione. Dopo un'altra trentina di minuti, però, ti accorgi che la commedia ha già esaurito tutto quel che aveva da dire e cominci ad annoiarti un po' alle vicende amorose di questi personaggi graziosamente convenzionali. A meno di essere collezionisti di aforismi da cioccolatino (raffinato) del tipo «Lei è piena di vita: è una cosa insopportabile»." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 29 giugno 2012)

"La commedia francese ci riprova con 'L'amore dura tre anni' di Frédéric Beigbeder nel quale un cinico intellettuale parigino lasciato dalla moglie scrive un libro di successo per esporre la sua teoria sulla data di scadenza dei sentimenti. Il regista, alla sua opera prima, adatta per lo schermo uno dei suoi più celebri romanzi guardando un po' a Truffaut e un po' a Lubitsch, ma a volte il suo protagonista maschile sembra piuttosto uno degli irritanti «infedeli» di Hazanavicious." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 29 giugno 2012)

"Spiacerà a chi recentemente ha riscoperto la commedia francese e spera magari di vedere un 'Quasi amici' alla settimana. I distributori l'hanno capito e ci speculano. Conseguenza: anche gli spettatori nostrani stanno comprendendo a loro spese che il cinema d'oltralpe ha parecchia fuffa. Come il nostro..." (Giorgio Carbone, 'Libero', 29 giugno 2012)